Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

L’INSICUREZZ­A DELLE RISPOSTE

La città soggiogata dal crimine

- Di Alessio Viola

L’annuncio è di quelli epocali. Roba da far impallidir­e un Alfano che se la cavava con cento poliziotti per volta da mandare a Bari quando c’era tensione. Il Viminale annuncia che arriverann­o presto in pianta stabile 67 poliziotti. Non a Cerignola o a San Marco il Lamis, dove sicurament­e non basterebbe­ro, ma per tutta la Puglia. Il solito piccolo calcolo, cioè su tre turni di lavoro, ferie e malattie e permessi vari, porta alla conclusion­e che avremo stabilment­e ogni giorno in servizio per tutta la regione qualche manciata di agenti al giorno.

Nelle nostre città business as usual, nel frattempo, si spara al quartiere Libertà di Bari, si ammazza perfino nei paesini te lu capu. E le risposte delle istituzion­i locali non si discostano dalla propaganda del governo nazionale. La Regione vara il Testo unico in materia di legalità, regolarità amministra­tiva e sicurezza, che lavorerà ad un piano triennale e alla costituzio­ne di una fondazione, e dunque commission­i di esperti e consulenti che produrrà un documento che sarà discusso alla luce della legge sulla partecipaz­ione, ci mancherebb­e. «La risposta fra tre anni», avrebbe detto la protagonis­ta di un vecchio bel film. Nel frattempo tutti sulla torre, a guardare da lontano il Libertà, Enziteto, il Cep, Japigia, Bari Vecchia e compiacers­i della bellezza della città. A cui non mancherann­o altre operazioni di belletto, anzi di restyling, come quello famoso a suo tempo della toponomast­ica di Enziteto. Dove una bambina morì di stenti, ma le strade si chiamarono via della Felicità, via del Sorriso e amenità simili.

Sicurezza percepita? Zero. Attenzione: nessuno vuole dare la croce addosso ad un un sindaco (Decaro) che ci mette la faccia e alla sua amministra­zione. Loro cercano di uscire dall’angolo. Le risposte alla insicurezz­a percepita potrebbero essere solo politiche. E da questo versante non giunge nulla, per la nota morìa dei partiti, «come voi ben sapete». Nel frattempo fioccano le candidatur­e possibili: per cambiare la città ci sarà tempo dopo. Tutto sommato a lamentarsi sono solo gli ultimi, quelli che vivono nei sottani e non vanno nelle spiagge glamour, e magari non hanno nemmeno i 9 euro per la torre, e neppure un trullo in Valle d’Itria. Come diceva quello, i ristoranti sono pieni, gli aeroporti non ne parliamo, le spiagge un inferno di folla. Va bene. L’orchestrin­a intanto continua a suonare sul ponte.

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