Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Area critica, 12 sale operatorie Viaggio (in anteprima) nell’ospedale gioiello al Sud
Viaggio (anticipato) lungo i sette piani di una struttura all’avanguardia, affianco al Fazzi, che sarà consegnata ad agosto
Sta nascendo a Lecce l’ospedale più moderno del Centro-Sud. È il Dea, sigla che sta per Dipartimento emergenza e accettazione e che suona ormai familiare negli ambienti della sanità salentina pronta ad inaugurare il suo nuovo gioiello da 117 milioni di euro. Un poderoso edificio nell’area dell’ospedale Vito Fazzi, sintesi dell’ingegneria sismica d’avanguardia, ma soprattutto di un’idea evoluta dell’assistenza sanitaria, dall’approccio ai traumi complessi, fino alla cura delle patologie più svariate. Il direttore generale dell’Asl leccese, Ottavio Narracci, vigila sul programma che prevede la consegna ad agosto del Dea con numeri e caratteristiche da record: 52 mila metri quadrati di superficie coperta, cinque piani fuori terra e due interrati, 330 posti letto, 12 sale operatorie su unico livello, Tac di ultima generazione, Risonanza magnetica, tre sale per ecografia, una sala angiografica, camera iperbarica e molto altro.
Edificato dalle imprese costruttrici in 68 mesi, il Dea è capace di resistere ai terremoti e può sfruttare le energie rinnovabili, essendo in grado di produrre acqua calda sanitaria con un impianto solare termico, mentre l’impianto di trigenerazione assicura anche la produzione di acqua refrigerata e di energia elettrica. A consegna avvenuta sarà avviato il trasferimento dei reparti dal vicino Fazzi. Diverse «difficoltà burocratico-contrattuali», come la stessa Asl le definisce, hanno però caratterizzato un progetto ambizioso predisposto dieci anni fa, appaltato nel 2010, e dopo varie traversie, giunto al temine solo ora. Grazie al Trauma Center la gestione dei pazienti politraumatizzati sarà più organizzata ed efficiente, ma soprattutto ci saranno le condizioni per operare in maniera più reattiva ed efficace nella cosiddetta golden hour, il lasso di tempo entro il quale vi è la più alta probabilità che l’intervento medico possa evitare il decesso. «Abbiamo istituito il Dipartimento di Ortopedia e Traumatologia affidandone la direzione al dottor Giuseppe Rollo, primario del Vito Fazzi – spiega Ottavio Narracci - anche per poter attivare la Rete traumatologica provinciale ottimizzando i tempi di presa in carico dei pazienti. Siamo fiduciosi di poter contare, in tempi brevi, su protocolli operativi in grado di garantire gli obiettivi attesi».
Il Dea garantirà un’assistenza sanitaria altamente specialistica nella cosiddetta «area critica», quella destinata ai pazienti in situazioni di instabilità clinica tali da necessitare di cure ad alta intensità. E ciò grazie al Pronto SoccorsoTrauma Center Ortopedico e al Centro Cuore che permette la gestione integrata delle patologie ad interessamento cardiaco-vascolare, toracopolmonare, e all’Area Celebrale (Neurochirurgia, Neurologia e Stroke Unit). «Per la Rete Traumatologica è già in atto un processo di reclutamento di personale specializzato – fa sapere Narracci – e per la Chirurgia vascolare e la Chirurgia maxillo facciale (attualmente non presenti al Fazzi, ndr) le procedure di reclutamento saranno avviate dopo l’estate. Ma riteniamo che il tempo trascorso per la costruzione - assicura il direttore Ottavio Narracci - non sia stato sprecato e che la comunità salentina, e più in generale la Regione Puglia e il Mezzogiorno, avranno presto a disposizione una struttura davvero d’avanguardia sotto ogni profilo».
Sostenibilità
L’edificio si alimenterà con energie rinnovabili ed è stato costruito per resistere ai terremoti