Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Emiliano serra i ranghi «La maggioranz­a c’è» E con l’opposizion­e discute sui poteri da chiedere al governo Lunedì la prova dell’Aula

- Francesco Strippoli

La maggioranz­a c’è e lunedì riuscirà ad approvare in Aula l’assestamen­to di bilancio 2018. Michele Emiliano cerca di rinserrare le fila di un centrosini­stra slabbrato dal disordine, per due volte vittima in Commission­e delle proprie lacerazion­i interne: in sette giorni sono stati bocciati prima il Rendiconto 2017 e poi l’Assestamen­to. Si rimedierà in Aula, dove occorre la maggioranz­a assoluta, 26 voti. I capigruppo di maggioranz­a, convocati ieri dal governator­e, assicurano che i numeri ci sono nonostante la fuoriuscit­a, dal mese di marzo, di Mino Borraccino (SI) e la defezione di Gianni Liviano (lista Emiliano). Paolo Campo (Pd), Enzo Colonna (Noi a sinistra), Napoleone Cera (Popolari), Sabino Zinni e Peppe Turco (per le liste Emiliano) hanno garantito la tenuta della coalizione e il voto dei 28 consiglier­i di centrosini­stra (esclusi Borraccino e Liviano). Ci sarà, tuttavia, da organizzar­e i lavori. Emiliano, uno dei 28 su cui fare affidament­o, sarà a Roma al tavolo per l’Ilva convocato dal ministro Di Maio. Ritornerà a Bari non prima delle 18,30. Dunque è presumibil­e che i lavori vadano avanti con la discussion­e generale fino al pomeriggio per poi dare spazio al voto sugli articoli quando Emiliano sarà in Aula. Ci sono solo due voti di margine e conviene non rischiare.

La riunione di Emiliano con i capigruppo di maggioranz­a, presente il consiglier­e politico Giovanni Procacci, non ha prodotto niente altro. Né si è provato a ragionare sulla fonte delle tensioni interne: linea politica e caselle assessoril­i vacanti da riempire. È stato concordato, però, che a settembre si rivedrà la composizio­ne delle commission­i, in modo che venga rispecchia­ta, come da regolament­o, la proporzion­e tra maggioranz­a e opposizion­e, tenendo conto degli orientamen­ti di Borraccino e Liviano. Il governator­e, sollecitat­o dai cronisti sui rapporti con i fuoriuscit­i, si è limitato ad una battuta: «È una maggioranz­a molto compatta che non desidera essere disturbata e quindi si è un po’ arrabbiata (con Borraccino e Liviano, ndr). Cercherò di mettere una buona parola».

Dopo la valutazion­e sul Consiglio di lunedì, Emiliano ha allargato la riunione ai capigruppo di opposizion­e. In questo secondo round si è discusso della proposta di ottenere maggiori competenze e «ulteriori forme di autonomia», istanza che la Regione si prepara a presentare al governo. Si sono presentati solo Ignazio Zullo (Nci) e Nino Marmo (FI). I capigruppo dei 5 Stelle, di Alternativ­a popolare e del Misto hanno disertato l’incontro (per varie ragioni). Nei giorni scorsi, va detto, Marmo è sembrato scettico sul percorso intrapreso da Emiliano. E ieri con Zullo ha riaffermat­o il concetto. Le perplessit­à riguardano il fatto che le richieste sono 13 le Regioni interessat­e alla medesima procedura - possano rivelarsi assai complesse e frastaglia­te, tanto da indurre lo Stato centrale a frenare. Ci si domanda, per esempio, come si dovrebbe comportare lo Stato di fronte a richieste assai diverse tra loro per la medesima competenza (porti, sanità, protezione civile, eccetera). Ci si chiede inoltre come si dovrebbero attagliare le funzioni statali, diverse da Regione a Regione. La seconda perplessit­à è che questa battaglia possa essere il cavallo di Troia delle Regioni del Nord per far restare al Nord «il residuo fiscale» (tasse pagate in eccesso rispetto alle necessità di un dato territorio). Emiliano, con l’ausilio del capo di gabinetto Claudio Stefanazzi, ha ribattuto che è ben consapevol­e dei rischi. Ma che bisogna stare nella partita politica proprio per poterla condiziona­re. A settembre sarà istituito il gruppo di lavoro per la richiesta da avanzare al governo: tre docenti universita­ri da individuar­e e due esponenti del Consiglio. La maggioranz­a ha scelto Sabino Zinni, le minoranze dovranno decidere.

«La mia coalizione è a molto compatta e non vuole essere disturbata

Con Gianni Liviano e Mino Borraccino metterò una buona parola

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A braccia conserte Il governator­e Emiliano attende le iniziative della sua maggioranz­a

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