Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
NEL BICCHIERE
Fiano di Puglia bianco di peso e molto godibile
Storicamente le prime notizie del Fiano in Puglia risalgono al regno di Carlo II d’Angiò: nel libro delle spese della casa reale si legge che il re ordinò di raccogliere sedicimila viti di Fiano e di spedirle da Cava dei Tirreni a Manfredonia nella sua tenuta. Ebbe in seguito una grande diffusione nell’intera regione anche con il nome di Latino; poi con l’avvento della Fillosera e la conseguente ricostruzione dei vigneti gli si preferirono altri vitigni da taglio, fino agli anni Novanta, quando molti produttori ripresero a impiantarlo favorendone la diffusione in tutta la regione.
Meno «minerale» ma molto più giocato sul frutto, rispetto al suo omonimo di Avellino, rappresenta oggi una delle carte «bianche» su cui puntare in Puglia, tradizionalmente definita terra di rossi.
Rappresentativo questo Fiano Serranova della storica cantina Vallone, dai toni floreali di fiori di tiglio e da quelli fruttati di pera e albicocca. La bocca risulta piena, morbida e rotonda, un sorso voluminoso ma allo stesso tempo elegante, dove il frutto trova espressione in un finale venato da leggere sapidità. Una delle interpretazioni al momento più convincenti di questa annata certamente non tra le più facili. Capace di reggere anche piatti impegnativi, dato il suo «peso», il che lo rende versatile e assolutamente piacevole e godibile in più occasioni.