Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Palagiustizia, forcing della Procura contro il trasloco da via Nazariantz
Tribunale Piani svuotati e rischi ridotti: perché i pm possono restare in sede
L’ ipotesi non viene scartata. Anzi, filtra con una certa insistenza dagli ambienti giudiziari baresi: spostarsi nei primi due piani del palazzo non appena svuotati i piani alti e puntellati i solai e parte della facciata. La Procura, alla fine, potrebbe restare nel Palagiustizia di via Nazariantz in formato ridotto. A due condizioni però: che una nuova perizia attesti la possibilità di restare lì dentro e che il Comune conceda una moratoria entro il 31 agosto.
L’ipotesi non viene affatto scartata. Anzi. Filtra con una certa insistenza dagli ambienti giudiziari baresi: spostarsi nei primi due piani del palazzo non appena svuotati i piani alti e puntellati i solai e parte della facciata. La Procura potrebbe alla fine restare nel Palagiustizia in formato ridotto di via Nazariantz pur di evitare la soluzione tampone dell’ex stabile Inail di via Brigata Regina. Logisticamente sì vicina – insiste sempre nel quartiere Libertà - ma non abbastanza sufficiente a contenere magistrati e cancellieri. Il nuovo scenario prenderebbe forma all’indomani delle operazioni di trasloco previste nei prossimi giorni al terzo e quarto piano, e al parziale svuotamento dei primi due, dove sino a qualche tempo fa avevano sede le sezioni di pg della Polizia di Stato e gli uffici Gip e Gup. Al piano -1 invece, lì dove c’erano le sezioni pg di Guardia di Finanza e Carabinieri, saranno sistemati gli armadi. Insomma, una soluzione in casa che porterebbe la Procura a scendere di qualche piano e ad evitare i costi e gli inevitabili disagi legati al doppio trasloco tra le iniziali sedi tampone e le successive sedi ponte, in vista dei tempi ancora incerti per la realizzazione del nuovo polo unico della giustizia nelle ex Casermette del quartiere Carrassi (al momento ancora nella fase dello studio di fattibilità).
Per continuare a restare in via Nazariantz dovrebbero però verificarsi due condizioni: l’attestazione da parte di un consulente tecnico della riduzione del rischio crollo, in presenza di un edificio alleggerito, e la successiva moratoria da parte del Comune di Bari sui tempi di sgombero totale del palazzo fissati entro il 31 agosto. Scenari presi in esame anche dallo stesso procuratore Giuseppe Volpe all’indomani dell’incontro della scorsa settimana a Roma con i funzionari e il capo di gabinetto del Ministero alla Giustizia per fare il punto della situazione. Una situazione alquanto intricata e spezzatino. Sia per l’imminente, sia per il futuro.
Nell’imminente la soluzione tampone prevede il Tribunale nella ex sezione distaccata di Modugno e la Procura nell’ex palazzo Inail di via Brigata Regina, dove i numeri si scontrano con gli spazi: fino a 4 magistrati per stanza, per un totale di dieci pm, 112 amministrativi di cui 75 con un posto certo e gli altri costretti a dividersi su doppi turni nelle fasce orarie 7.30-14.42 e 14.30-21 32. Turni sui quali già per martedì è fissata una nuova riunione organizzativa. Nel futuro resta sempre in ballo l’ex sede Inpdap di via Oberdan a Japigia, figlia tra mille polemiche e qualche ombra, della ricerca di mercato ministeriale e che ora deve fare i conti con gli accertamenti e le prime bocciature sul fronte della viabilità, dei parcheggi e della questione ambientale data la vicinanza con la ex Fibronit, in fase di bonifica. Condizioni che potrebbero portare a un ribaltone in favore della seconda classificata alla ricerca di mercato, le torri Telecom al quartiere Poggiofranco. Soluzione che non sarebbe però subito disponibile per varie ragioni già sviscerate nei giorni scorsi.
Lo svuotamento degli uffici e dei dipendenti è infatti previsto per novembre, occorre poi liberare due piani dai server e creare l’archivio nell’area garage, senza dimenticare la necessità di creare le aule di udienza e di ripartire gli spazi per gli uffici visto che le attuali pareti sono mobili. Insomma, un bel rompicapo anche alla luce della decisione del Tar Puglia che nelle scorse ore ha rigettato il ricorso dell’Inail, ente proprietario del Palagiustizia di via Nazariantz, che chiedeva l’annullamento dell’ordinanza con cui il Comune, lo scorso 31 maggio, ha dichiarato l’inagibilità dell’immobile per pericolo crollo ordinando lo sgombero entro il 31 agosto. Comune che ora potrebbe trovarsi a rilasciare una moratoria qualora fosse confermata la possibilità per la Procura di Bari di restare a lavorare nella sua attuale sede, almeno nei primi due piani.
Intanto, per domani mattina alle ore 10 è prevista una nuova conferenza permanente in Corte di Appello dei vertici della giustizia barese con diversi punti all’ordine del giorno: l’incontro del 25 luglio scorso con il Ministero per l’indagine di mercato, la richiesta di utilizzo di spazi nel Palazzo di Giustizia di piazza De Nicola e l’incendio del 24 marzo scorso all’interno degli archivi del Giudice di Pace in viale Europa nel cuore del rione San Paolo. Lì dove erano anche custodite le schede elettorali delle ultime Politiche.