Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Dalla denuncia alle 14 firme Politici, avvocati e magistrati in blocco contro il ministro
Interruzione di pubblico servizio, Sisto si rivolge alla Procura
Una denuncia per interruzione di pubblico servizio e turbamento grave della regolarità del servizio della giustizia penale. È stato il coup de théâtre del deputato di Forza Italia, Francesco Paolo Sisto ieri durante l’incontro pubblico convocato nella sede dell’Ordine degli Avvocati per un confronto sull’emergenza giudiziaria barese: gli operatori della giustizia da questa mattina potrebbero rimanere senza sede. «Mi sembra che il tempo sia scaduto, è un reato punito anche a titolo di dolo eventuale - ha spiegato Sisto - questo è un Governo che ha avuto la possibilità di intervenire, scegliere delle soluzioni. Abbiamo ascoltato il grido della magistratura e dell’avvocatura. Bari ha diritto ad un trattamento degno, come se fosse una città del Nord. A questo punto - ha continuato ancora il penalista barese - passo la palla alla Procura che da soggetto attivo diventi protagonista e sia capace, come accaduto in tutte le interruzioni di pubblico servizio, di proporre quei provvedimenti che garantiscono il minimo di sopravvivenza alla giustizia penale di Bari. Noi saremo al fianco della Procura» ha concluso l’onorevole che depositerà la denuncia nei confronti «dei responsabili di questa situazione».
Dal tavolo di confronto è arrivato soprattutto il grido di dolore della magistratura e dell’avvocatura barese. «Abbiamo un problema, non sappiamo cosa fare. Ci è stato detto che domani (oggi, ndr) dobbiamo uscire, ma dove dobbiamo andare? - ha detto Francesco Giannella, procuratore aggiunto a Bari rivolgendosi agli esponenti politici presenti - le carte dei nostri processi sono tutte lì. Siamo in un vicolo cieco. Per favore mettete da parte le polemiche. Dobbiamo risolvere questo problema subito perché domani non sapremo come ricevere un atto, non sapremo come fare una proroga di una intercettazione telefonica di una indagine sulla criminalità organizzata. Poi, dopo, sarà il momento di domandarci come mai siamo arrivati a questo punto e chi sono le persone o gli enti che sono stati assenti». Il procuratore ha poi sottolineato «la mancanza assoluta di cultura delle istituzioni, dell’importanza essenziale della giurisdizione. Questa è la cosa che più mi amareggia - ha continuato - la gente non ha capito che è un problema loro, che questo Paese, questa città, questa regione, questa provincia e questo distretto avranno seri problemi di sicurezza. E questo riguarda i cittadini che si sono fatti tanti sorrisetti pensando alle tende».
Francesco Paolo Sisto Bari ha diritto ad un trattamento degno Come una città del Nord
All’incontro di ieri erano presenti il presidente dell’Ordine degli avvocati, Giovanni Stefanì, il presidente della Camera Penale, Gaetano Sassanelli, il segretario e una componente della Giunta distrettuale dell’Anm di Bari, i giudici Michele Parisi e Rosa Calia Di Pinto. «È una situazione assolutamente drammatica» ha detto Parisi che ha definito «indifferibile l’individuazione di una soluzione per gli uffici della giustizia». Calia Di Pinto ha sottolineato che l’ex sezione distaccata di Modugno dove da domani dovranno trasferirsi i giudici «non sarà operativa prima di tre mesi. Prima di gennaio non saremo in grado di celebrare un processo ordinario. Non c’è neppure lo spazio per tenere i detenuti».
Al termine del confronto è stato redatto un documento congiunto che è stato firmato da 14 persone tra esponenti dei partiti politici (Forza Italia, Pd e altre forze di centrodestra) dai magistrati e dagli avvocati baresi e che sarà sottoposto all’attenzione del Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. I firmatari chiedono che « “la soluzione ponte” va immediatamente adottata anche attraverso l’adozione di poteri straordinari» e «di dare precedenza all’impegno per la risoluzione della tragica situazione giudiziaria in terra di Bari e di provvedere all’immediata scelta dell’immobile destinato alla “soluzione ponte”». Chiedono infine la creazione «di un tavolo permanente interistituzionale di confronto tra rappresentanti ministeriali, regionali, comunali e operatori del diritto al fine di coadiuvare il lavoro dei suoi uffici dalla scelta dell’immobile sino all’individuazione dell’auspicata soluzione del Polo della Giustizia. Non si può aspettare nemmeno un giorno». La senatrice del M5s, Angela Piarulli non ha sottoscritto il documento. «Lo sottoporrò all’attenzione del Ministro, ma non lo firmo».
Niente autografo
La senatrice Piarulli (M5S) ha preferito non sottoscrivere il documento e riferire