Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Investimenti e ricerca le misure auspicate per spingere la ripresa
Fiducia nel discorso del capo del governo
L’emergenza è difendere la timida ripresa economica con un’attenzione particolare per l’occupazione. La Puglia della produzione chiede al premier Giuseppe Conte misure concrete. Dalle imprese ai sindacati il filo comune indica interventi tempestivi. Meno reddito di cittadinanza, più occasioni per mettersi in gioco.
«Al premier — spiega Domenico De Bartolomeo, presidente di Confindustria Puglia — le imprese chiedono una politica che consenta di valorizzare i risultati raggiunti dall’economia pugliese e dell’intero Mezzogiorno negli ultimi due anni. Di fronte ai segnali di rallentamento economico che ci giungono proprio in questi giorni dall’Istat, noi crediamo che si debba porre mano a un grande piano di investimenti infrastrutturali». D’altronde il premier, che è pugliese, conosce bene le difficoltà del territorio: la competitività dipende anche dalla qualità di strade, ferrovie, aeroporti e porti. Ma anche di impianti tecnologici. «Realizzare un robusto investimento in infrastrutture — prosegue De Bartolomeo — è decisivo, perché può consentire di ridurre i divari fra Nord e Sud, costruire occasioni di lavoro e di crescita e favorire finalmente la ripresa del settore delle costruzioni. Ma ciò che questo piano potrà soprattutto assicurarci è mantenere il nostro Paese al centro dei traffici globali. Abbiamo apprezzato la decisione di investire sull’Ilva e credo che lo stesso metodo si debba attuare per la Tap. Il reddito di cittadinanza? Proviamo a confrontarci sapendo che non è una priorità».
Dal mondo del lavoro arriva la richiesta di chance per giovani e inoccupati. «Il futuro chiama l’innovazione — sostiene Giuseppe Gesmundo, segretario generale della Cgil di Puglia — e visto da Sud c’è da essere preoccupati. Preoccupa il dato di investimenti in ricerca e sviluppo, solo 0,8 per cento del Pil, al di sotto della media delle regioni del Sud. In Puglia prevale un tessuto di piccole e medie imprese che ha maggiori difficoltà di accesso al credito, una struttura organizzativa più debole, un limite alla realizzazione di investimenti. Di contro il tasso di sopravvivenza a tre anni delle imprese nei settori ad elevata innovazione e intensità di conoscenza è del 45 per cento. Non è un caso che il vero e proprio esodo giovanile che vive la Puglia e il Mezzogiorno per una buona metà riguarda laureati che non riescono a spendere nel proprio territorio il bagaglio di conoscenze acquisite». Nella lista delle richieste c’è anche quella di Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente nazionale dell’Anci che ha inviato una lettera a Conte per invitarlo a riconsiderare il taglio di 1,6 miliardi per il piano delle periferie. «I Comuni — sostiene Decaro — devono essere supportati nell’azione di risanamento dell’aree urbane in difficoltà. Credo che le convenzioni debbano essere confermate per il bene delle comunità locali». Nel taglio imposto dal governo gialloverde — che ha sospeso 96 convenzioni su 120 — sono finiti i Comuni di Foggia (28.491.503 euro), Brindisi (17.482.071 euro) e Taranto (17.353.666 euro).
Gesmundo (Cgil)
Il futuro chiama la necessità di innovarsi alla svelta
Il sindaco Decaro
I Comuni devono essere supportati nell’azione di risanamento delle aree urbane in difficoltà
De Bartolomeo (Confindustria)
Noi crediamo che si debba tornare a credere in grandi infrastrutture