Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Per niente Candida

- di Candida Morvillo

Cara Candida, sono stufa di sentirmi dire dagli uomini che sono troppo seria. Cosa, fra l’altro vera e della quale vado fiera. Ho trent’anni e mi interessa costruire una famiglia, non sono interessat­a alle avventure e agli uomini che vogliono solo divertirsi. Tuttavia, trovo noiosi tutti gli altri. E vivo nel seguente dilemma: meglio provare a dissimular­e i miei principi con quelli che mi piacciono sperando che cambino e s’innamorino seriamente (ma poi quando si arriva al dunque, che faccio? Scappo?) o meglio farmi piacere quelli che non mi piacciono e mi annoiano però sognano l’amore per sempre (e però quando ci sto insieme sbadiglio?). Non si faccia confondere dal mio tono leggero, di tutto questo ne soffro. Sono single da molto tempo. Ho avuto una lunga storia dai 18 ai 27 anni, era la storia perfetta, ma poi sono stata io a chiudere, perché la sentivo inconclude­nte, ci conoscevam­o come fratelli, non c’era più passione, si andava avanti per inerzia e, alla fine, anche il progetto di avere una famiglia era rimasto qualcosa di lontano nel tempo come poteva esserlo all’inizio del nostro rapporto. Ho provato uscire con qualche ragazzo, ma tutte le volte mi dicono «mi spiace sei troppo seria». È come se ce l’avessi scritto in faccia. Le amiche mi dicono che mi vesto come una suora, che dovrai truccarmi, fare più tardi la sera. Ma io penso che, se qualcuno mi vuole, deve andare oltre le apparenze. Insomma, sono bloccata. So che dovrei aprirmi un po’ di più, ma sento una rigidità che anche gli altri percepisco­no. Però sono stanca della mia vita grigia, delle sere passate da sola, magari a lavorare anche da casa. Mi sembra sempre che valga più la pena occuparmi del mio futuro e del mio lavoro che perdere tempo dietro a certi soggetti pericolosi.

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