Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Alta velocità e risorse europee tra le priorità del capo di governo. Ma su Tap, tribunale e periferie le attese di Emiliano e Decaro rimangono deluse
no «nei prossimi giorni» per riparlare dei finanziamenti per le periferie. Il garbato Decaro, ad ogni modo, non fa sconti politici al governo avversario. Con parole misurate critica il populismo che nutre l’esecutivo in carica. «Oggi la voce dei politici – afferma – è cinica e volgare, aizza la rabbia, crea muri. Penso sia nostro dovere tirare fuori la nostra voce migliore, smettere di parlare alla pancia e parlare alla testa delle persone». Anche Emiliano critica il governo da posizioni di centrosinistra (provando a rassicurare la sua maggioranza in questi giorni di buriana). I suoi strali si dirigono, chirurgicamente, verso i temi impugnati dai leghisti più che dai 5 Stelle: in primis immigrazione («assurda la crisi autoprodotta di nave Diciotti») e flat tax («non è questa la via per salvare l’Italia»). Su queste basi Emiliano chiede retoricamente a Conte quale sia «il progetto di Paese che emerge dal contratto di governo che pure ho giudicato positivo nella misura in cui coincide con il programma della Puglia». Il premier non gli risponde. Emiliano replica insofferente. «Ci sarà una reazione ma voglio concedere a questo governo ancora qualche giorno».
Deludente il premier Conte che, in poco più di mezz’ora, ha toccato il tutto e quindi non è entrato nel merito di niente Raffaele Fitto presidente di Noi con l’Italia
Michele Emiliano Chiedo a Conte quale progetto di Paese emerga da un contratto di governo che pure in alcuni punti ho giudicato positivo
Antonio Decaro Oggi la voce dei politici aizza la rabbia e crea muri. Penso sia arrivato il momento di parlare alla testa della gente e non più alla pancia