Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Ridere in classe, favorisce la concentrazione
La tesi provocatoria e rivoluzionaria è di Lucia Suriano
“In realtà c’è un grande bisogno di tornare a ridere in modo sano, che un semplice esercizio di risata incondizionata può offrire più vantaggi che svantaggi a un docente che sa instaurare una relazione con i suoi alunni” L’afferma un’insegnante, autrice di Educare alla felicità ed ambasciatrice nel mondo dell’International Laughter Yoga University, che parte dalla risata per sostenere che l’armonia in una classe può nascere così, favorendo la concentrazione. Dieci anni fa si è imbattuta in una disciplina indiana (Yoga della Risata) ideata dal medico Madan Kataria. In un articolo di Eleonora Fortunato la Suriano sostiene che tutti gli insegnanti possono potenzialmente creare un buon clima emotivo in classe “contano moltissimo la storia personale e le esperienze di ciascuno- dichiara nell’intervistail temperamento e l’indole costituiscono un vantaggio, ma non ritengo siano fondamentali, poiché un insegnante è un professionista che oltre alle competenze del sapere e della didattica deve aver sviluppato notevoli competenze socio-emotive”. E di conseguenza “uno antipatico non è un professionista, al massimo possiamo parlare di uno poco empatico e allora, possiamo iniziare a riflettere su come si possa sviluppare questa capacità per entrare in empatia con l’altro; del resto la nostra non è definita professione a relazione d’aiuto?”. Ridere in definitiva con i propri alunni “significa svelare la propria umanità, significa creare le condizioni perché il processo di apprendimento trovi le condizioni per avvenire in modo significativo e non semplicemente come sterile processo finalizzato all’emergenza contingente, cioè l’interrogazione”. D’altro canto se riflettiamo “la risata non conosce età, i benefici avvengono a livello psico-fisico ed emotivo, non possiamo scegliere di smettere di ridere.” Nulla di più vero.
LA RISATA
NON CONOSCE ETÀ, SVELA LA PROPRIA UMANITÀ