Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
A cento giorni da Matera 2019 cantieri e teatri in forte ritardo
Mancano cento giorni, anzi per l’esattezza 99, alla cerimonia inaugurale di «Matera Capitale europea della cultura 2019», fissata il prossimo 19 gennaio. Ma molti cantieri, tra infrastrutture e teatri della città dei Sassi, viaggiano con fortissimo ritardo. Gli spazi culturali, per esempio, sono un capitolo aperto: come al Kennedy dove è tutto fermo.
Per quanto stia cercando MATERA di raggiungere un treno in corsa, per Matera i 99 giorni che mancano alla cerimonia di apertura dell’anno da Capitale europea della Cultura, sono una clessidra inesorabile passata dalle forche caudine di liti a distanza e polemiche. Dalla designazione del 17 ottobre 2014, al cambio di passo alla guida della città (dal Pd al governissimo misto), fino al difficile rapporto fra il sindaco de Ruggieri e Paolo Verri e ai numerosi cambi in giunta, la città ha risentito di frenate consistenti, mentre si registrano presenze in aumento costante.
L’andamento lento delle opere era stato sottolineato d’altronde già da Salvo Nastasi, coordinatore per gli interventi strutturali inviato dal governo Gentiloni nel 2017; nel primo incontro con l’esecutivo cittadino infatti, aveva subito assegnato i «compiti a casa»: individuare innanzitutto le opere da finanziare e completare entro il 2019, distinguendole da quelle necessarie ma non urgenti sotto il profilo cronologico. Un anno dopo, Matera fa i conti con lavori in ultimazione sicuramente dopo il 19 gennaio, giorno in cui come annunciato dal direttore Paolo Verri, la Fondazione avvierà gli eventi con un concertone con 2019 musicisti di bande provenienti dai 131 paesi lucani e dalle principali città europee.
Il calendario culturale è già pronto al 70%, e conterà tra l’altro sull’installazione di Brian Eno che il 18 luglio in prima mondiale presenterà i suoi «suoni e visioni» a 50 anni dall’allunaggio. Le infravori strutture, invece, viaggiano a rilento: come piazza della Visitazione, leit motiv delle visite in città del ministro per il Sud Barbara Lezzi. L’area nella quale sorgerà anche la nuova stazione delle Ferrovie Appulo Lucane (progetto da 7 milioni dell’archistar Boeri a carico di Fal) prevede infatti interventi sulla viabilità e lo spazio per un parco. Progetto da 16,5 milioni, di cui al momento nulla è dato sapere.
I contenitori culturali ( tema centrale in vista degli oltre 300 eventi in programma) restano capitolo ancora aperto: il cinema Kennedy avrebbe dovuto diventare uno spazio polifunzionale. Costo dei lal’abbattimento 940 mila euro e 10 mesi di interventi mai cominciati, e con la struttura che invece si è deciso di demolire. L’intervento al cine teatro Comunale da 550 mila euro assegnato a giugno 2016, avrebbe dovuto terminare entro nove mesi. Corre voce, però, che almeno in questo caso la struttura venga consegnata alla città entro la fine dell’anno.
Diverso destino per il parcheggio del rione Lanera e i lavori nell’area circostante. Un lungo braccio di ferro fra il Comune e il Comitato spontaneo di cittadini in difesa degli alberi della pineta, ha condotto a un progetto finale che ridurrà la rotatoria prevista e
Al centro Gli spazi culturali sono un capitolo aperto: il Kennedy è fermo, mentre il Comunale dovrebbe farcela
dei pini nel viale centrale. Accordo raggiunto dopo quattro mesi di stop ai lavori che oggi l’impresa chiede di risarcire. Fine dei lavori entro 300 giorni.
La Fabbrica del Carro trionfale, struttura in cui ogni anno viene realizzato il Carro in cartapesta in onore della Madonna della Bruna, è completa solo in parte. Con circa 700 mila euro iniziali sono state realizzate alcune ristrutturazioni. I 500 mila euro che mancano, escludono la nascita del Museo della cartapesta.
Restano bloccati, poi, i 13 milioni dei progetti del Bando delle Periferie, fermati dal Governo del Cambiamento con opere come la riqualificazione del Parco del Castello, della Villa Comunale e la biblioteca Sacco. Non sembra, infine, particolarmente veloce nemmeno il progetto sulla tecnologia 5G che, al momento mancherebbe della determina di nomina dei componenti della commissione che giudicherà le domande presentate per entrare nell’edificio di San Rocco, ancora occupato dall’Università. Il conto alla rovescia, intanto, è inarrestabile mentre l’Italia osserva la seconda scommessa storica che Matera si appresta ad affrontare.