Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Marco, autistico senza sostegno La scuola trova il docente adatto
Marco, 13 anni, non poteva andare a scuola. La mamma ringrazia la dirigente che ha risolto il caso
Èa lieto fine la storia di Marco, il ragazzo autistico di 13 anni impossibilitato a frequentare la scuola Amedeo d’Aosta di Bari per la mancanza di un insegnante di sostegno adatto al suo caso. Dopo l’articolo sulla vicenda pubblicato dal Corriere del Mezzogiorno mercoledì scorso, il ragazzo è tornato ieri a scuola con tanto di professore per lui.
Rischiava di non poter BARI ancora iniziare il suo anno scolastico. Per l’indisponibilità di uno specifico insegnante di sostegno. E invece nelle scorse ore è arrivata finalmente l’assegnazione definitiva: una prof si prenderà cura di lui. Accompagnandolo in tutto il percorso didattico, sino agli esami di licenza media.
Si conclude positivamente a Bari la storia di Marco, un 13enne affetto da autismo e iscritto al terzo anno della scuola Amedeo d’Aosta di Japigia. Caso raccontato mercoledì scorso dal Corriere del Mezzogiorno nell’ambito della cronica carenza di insegnanti specializzati e che, come ogni anno, causa a settembre il rinvio delle lezioni per gli studenti disabili.
Da ieri l’alunno, dopo un’attesa durata quattro settimane tra rimpalli burocratici e scorrimento delle graduatorie, ha finalmente messo piede in classe anche se con un mese di ritardo rispetto all’inizio ufficiale dell’anno scolastico. Per arrivare al lieto fine ci è voluta la determinazione della famiglia, ma anche una dose di buonsenso e di comprensione messa in campo dalla dirigente scolastica Rosangela Colucci.
Nelle scorse ore è riuscita subito a individuare una docente adatta alle esigenze dell’alunno e ad accogliere così la richiesta della famiglia, inizialmente scettica sulla prima assegnazione didattica prospettata. «Ho fatto una semplice ricognizione del mio personale interno e con qualche spostamento ho trovato una risorsa professionale specializzata. La famiglia ha gradito e abbiamo così risolto il caso. Il ragazzo da ieri è tornato in classe. E di questo siamo tutti felici» spiega la dirigente Colucci. «Alla quale va il mio più sentito ringraziamento perché ha saputo comprendere le nostre ragioni e tutelare un sacrosanto diritto di mio figlio: poter studiare e crescere come tutti gli altri» dice mamma Anna, per una volta serena e sorridente dopo settimane di tribolazioni. «Avevo temuto il peggio. Più passavano i giorni e più cresceva in me il timore che mio figlio non iniziasse il suo anno scolastico.
Lui ha un disturbo grave e necessita di un’assistenza didattica costante. Ora, per fortuna, tutto è andato per il verso giusto ma spero che quello che è successo a me e ad altre famiglie di ragazzi disabili non si ripeta mai più. Tutti devono poter regolarmente iniziare la scuola».
E ieri Marco ha trascorso le sue prime tre ore in classe con i suoi pennarelli, i suoi quaderni e la sua merenda preferita, le immancabili barrette con nocciole e cioccolato. «Era sereno, ha fatto pure l’ora di ginnastica. Tra un po’ aprirà i quaderni e vedrò cosa ha combinato» dice ancora mamma Anna. Ora per lei si prospetta un’altra battaglia: fermare le estenuanti attese del bando della Regione Puglia per gli assegni di cura: «Anche gli autistici ne hanno bisogno». Nel frattempo già pensa al futuro di suo figlio: «A lui piace tanto cucinare. Il prossimo anno lo iscriverò all’alberghiero Perotti. Lì ritroverà la preside Colucci. E difficilmente (ironizza, ndr) si libererà di noi».
Finalmente in classe La felicità della madre Anna: «Era sereno, è riuscito persino a fare l’ora di ginnastica»