Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

I lavori fantasma del nuovo Cnr

L’apertura del cantiere prevista il 31 ottobre. Ma l’ex manifattur­a è ancora una discarica

- Di Francesco Petruzzell­i

«Dentro c’è amianto e noi lo respiriamo» giurano gli operatori del mercato. «Qualche volta, almeno sino a un anno fa, abbiamo visto entrare e uscire alcuni senzatetto», giurano i residenti. Quelli con affaccio sul degrado, nel cuore del quartiere Libertà. Certo è che l’edificio dell’ex manifattur­a, destinato ad ospitare la nuova e - almeno sulla carta bellissima sede del Cnr resta così com’era tre anni fa quando il Corriere del Mezzogiorn­o gli dedicò un reportage. Eppure entro il 31 ottobre prossimo è prevista l’apertura del cantiere. Di cui non c’è ancora traccia.

«Dentro c’è amianto e noi lo respiriamo» giurano gli operatori del mercato. «Qualche volta, almeno sino a un anno fa, abbiamo visto entrare e uscire alcuni senzatetto» giurano i residenti. Quelli con affaccio sul degrado, nel cuore del quartiere Libertà. Proprio lì, dove una volta si confeziona­vano sigarette. «Talvolta piovono anche calcinacci” giura Letizia, attivista del comitato di quartiere, mentre con fare gentile fa da guida in questo piccolo tour. Tra grate, inferriate, erbacce, vegetazion­e selvaggia, escrementi e gattini sistemati attorno a ciotole colme d’acqua e di cibo. All’interno è tutto spettrale, mentre in lontananza si sente l’ultimo vociare delle bancarelle di frutta e verdura per gli affari di fine giornata.

E così resta un cumulo di sporcizia e di sogni quella parte dell’edificio che avrebbe dovuto ospitare dei lavori mai iniziati. La nuova ex Manifattur­a Tabacchi di Bari è ancora sulla carta a due anni dall’annuncio in pompa magna («riaprirà il 31 ottobre 2018», fu detto pubblicame­nte) dei lavori di recupero dell’ala, compresa tra le vie Crisanzio, Libertà e Nicolai, destinata alla nuova sede del Cnr.

Il Consiglio nazionale delle ricerche disposto su 25mila metri quadri circa per ospitare sei istituti di ricerca e i suoi 650 ricercator­i con annessi laboratori, strutture scientific­he e servizi a supporto del personale, tra cui foresteria, asilo aziendatat­a

❞ Letizia, residente nel rione Qui a volte piovono anche calcinacci

le e sale polifunzio­nali. Ma sino ad ora di operai e impalcatur­e nemmeno la lontana ombra. L’immobile si mostra a due tinte: una più nuova e l’altra lasciata ai tempi che furono. Il progetto di recupero prevede un intervento da ben 33 milioni di euro grazie all’accordo tra i diversi proprietar­i dell’immobile (Comune, Demanio e Università) e Invimit, la società di valorizzaz­ione immobiliar­e del ministero delle Finanze cui è stata affidata la gestione delle procedure. Procedure che in questa fase dovrebbero essere ferme al progetto definitivo. Ma, contat- la stessa Invimit, non è stato possibile raccoglier­e informazio­ni più dettagliat­e. Altri 12 milioni di euro, invece, sono stati previsti per il recupero della parte comunale dell’immobile che insiste su via Nicolai per trasformar­la – grazie al concorso di idee “Mani Futura” – in un mercato più europeo sul modello di esperienze nazionali e internazio­nali come il Testaccio di Roma e il San Miguel di Madrid, dove la vendita di prodotti locali si sposa anche con degustazio­ni ed eventi. L’attuale mercato infatti sarà rivoluzion­ato e contenuto in spazi più ridotti data l’ecatombe di box chiusi da anni. «Con un

Opere mai partite Fino a questo momento nell’area non è iniziato alcun intervento

progetto unitario sarà una grande occasione di rigenerazi­one urbana e sociale per tutto il quartiere Libertà» ha ribadito più volte, e negli ultimi due anni, il sindaco Antonio Decaro durante i suoi numerosiss­imi sopralluog­hi all’interno dell’ex opificio di sigarette, destinato in altre porzioni (lato via Ravanas) a dare una casa sia a Porta Futuro 2, l’incubatore di idee e di start up giovanili, sia a una caserma dei carabinier­i, come più volte chiesto dai residenti. Con la speranza che i tempi siano davvero brevi.

 ??  ??
 ??  ?? Lo scempio In alto nella foto grande, e qui sopra, tre immagini che documentan­o la situazione in cui versa l’area della ex manifattur­a dei tabacchi nel quartiere Libertà: qui dovrebbe sorgere il nuovo Cnr, ma per il momento non è stato fatto nulla e non è stata avviata alcuna bonifica della zona. I residenti lamentano tra l’altro la presenza di amianto. In basso a sinistra la pagina del Corriere del Mezzogiorn­o del 29 settembre 2015: da allora non è cambiato nulla
Lo scempio In alto nella foto grande, e qui sopra, tre immagini che documentan­o la situazione in cui versa l’area della ex manifattur­a dei tabacchi nel quartiere Libertà: qui dovrebbe sorgere il nuovo Cnr, ma per il momento non è stato fatto nulla e non è stata avviata alcuna bonifica della zona. I residenti lamentano tra l’altro la presenza di amianto. In basso a sinistra la pagina del Corriere del Mezzogiorn­o del 29 settembre 2015: da allora non è cambiato nulla
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy