Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il bicchiere fenicio e gli altri reperti di Santa Scolastica
Blatte immortalate nello scalo del Salento, il video è virale
Quattro sale, visitabili da ieri sera, per l’incipit di una lunga serie di inaugurazioni. Indipendentemente dal cliché dei battesimi tipici da vigilia di campagna elettorale, un pezzo del museo di Santa Scolastica è tornato a vivere. E ad aprirsi a un pubblico curioso, lo stesso che oggi e domani potrà ammirare il Teatro Margherita finalmente restaurato.
Come in un pranzo. Sarà l’ultima sensazione a determinare la piacevolezza di un ricordo. Vale lo stesso per un viaggio, si porta con sé l’ultima immagine, la più suggestiva. Chi lascia la Puglia dal Salento, in quel tempo che trascorre seduto sulle poltroncine in plastica gialla nel rinnovato aeroporto di Brindisi, ripercorre il film dell’accoglienza. Ma se l’ultima immagine prima di partire fosse la sporcizia in cui bivaccano enormi scarafaggi? Altro che «benvenuti in Puglia».
È accaduto in una mattina come tante, nell’indifferenza generale, tra qualche gridolino di terrore, il disinteresse del personale, la ierauticità dei turisti stranieri che, nonostante i piedi nudi nei canonici sandali, spinti da sacro rispetto per qualunque forma vivente, hanno addirittura alzato il pesante trolley per lasciar scorazzare lungo la sua strada un enorme scarafaggio. Non una blatta, non un grillo come qualcuno ha ipotizzato osservando il video postato sui social network, ma un baldanzoso enorme scarafaggio che si muoveva a proprio agio tra le briciole e la sporcizia che la faceva da padrona al gate per l’imbarco verso Roma Fiumicino. Eppure erano ancora le 9,30 del mattino. Nelle fila in attesa che il personale Alitalia procedesse con l’imbarco dei passeggeri, le signore commentavano con raccapriccio la scena da poco consumatasi nella sala d’attesa. Dagli scarafaggi, di cui uno morto e in evidente stato di decomposizione, prontamente allontanato con un calcio da una coraggiosa passeggera, il pensiero è andato immediatamente a un’altra piaga di Aeroporti di Puglia, ovvero i collegamenti con le città periferiche, con le province più lontane, ma anche con città importanti e strategiche per l’economia regionale come Taranto.
Non si pensi mai di arrivare nella città dei Due Mari in una normale e tranquilla domenica poiché il tragitto da Aeroporto di Bari alla città dell’acciaio sarà pressoché impraticabile: navetta soppressa e collegamenti Ferrovie dello Stato non propriamente agevoli. Non che nei giorni normali le cose vadano meglio, visto che esiste una sola navetta a un solo orario; persa quella delle 14,40 si rimane in pasto al mondo dei taxi privati e non a tariffe che vanno dai 35 ai 45 euro a seconda che si parta da Brindisi o Bari.
La stagione estiva si è conclusa e in attesa di conoscere i numeri dell’attrattività del tacco d’Italia, in vista delle prossime festività, forse bisognerebbe ripensare un asse dei trasporti strategico come quello che dovrebbe garantire la democratica accessibilità agli aeroporti da ogni angolo della regione. Accoglienza non vuol dire vivere di rendita grazie alla bellezza diffusa, ma anche e soprattutto garantire e puntare sullo sviluppo delle infrastrutture materiali e immateriali.
Al gate La scena notata e filmata dai numerosi passeggeri pronti per l’imbarco
❞ Antonio Decaro Siamo riusciti ad aprire quattro asili in altrettanti anni