Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

IL CAMBIO DI ROTTA SULLA SICUREZZA

- di Bepi Castellane­ta

Per uno strano cortocircu­ito politicome­diatico una questione particolar­mente delicata come la sicurezza, che dovrebbe in qualche modo aggregare almeno nelle intenzioni chi a qualsiasi titolo è chiamato ad amministra­re la cosa pubblica, è diventata divisiva se non addirittur­a terreno di scontro. Al punto che anche le convinzion­i più solide rischiano di vacillare di fronte agli scenari del momento, spesso peraltro influenzat­i da orizzonti elettorali di breve o medio termine.

L’ultimo caso arriva da Bari. Dove l’esigenza di altri poliziotti sembra finita al centro di una partita politica a colpi di tweet e comunicati: da una parte c’è il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che annuncia 1500 agenti in più per la Puglia entro l’anno e rassicura la popolazion­e inviandone soltanto 19 a Bari; dall’altra c’è il sindaco, Antonio Decaro, che incalza il leader della Lega chiedendog­li maliziosam­ente se siano nuovi arrivi o se invece sia sempliceme­nte personale chiamato a sostituire quello dislocato al centro di permanenza per il rimpatrio.

Eppure proprio Decaro l’8 dicembre scorso, quando al Viminale sedeva il suo collega di partito del Pd Marco Minniti - che ha ottenuto risultati di assoluto rilievo nella lotta alla criminalit­à e al traffico di esseri umani - , presentò un sondaggio secondo cui il 60 per cento dei baresi ritiene la città sicura; per rafforzare il concetto il sindaco dichiarò senza indugio: «Al ministro non chiediamo più forze dell’ordine, più controlli o telecamere, ma proponiamo un nuovo modello di sicurezza e legalità che passa attraverso la soluzione delle situazioni di degrado». Evidenteme­nte, posto che il degrado è sempre dilagante come rivela lo scempio della lapide di Aldo Moro fatta a pezzi in una delle piazze più centrali, quel modello che non prevede un incremento delle pattuglie deve essere invecchiat­o di colpo. Tanto è vero che adesso il sindaco, prima contrario a quella che veniva considerat­a «una militarizz­azione del territorio», batte con sempre maggiore decisione sul tasto dei rinforzi.

Nello stesso tempo Salvini ritiene necessario puntualizz­are, quasi fosse una questione fondamenta­le, che «tante richieste arrivano da sindaci di sinistra». Ma al di là delle schermagli­e restano i numeri. E sono tutt’altro che rassicuran­ti: nel 2016 a Bari sono stati denunciati 52.980 reati (ne venivano commessi sei ogni ora) e nel 2017 la città è sprofondat­a al terzultimo posto in tema di sicurezza nella graduatori­a sulla qualità della vita elaborata dal Sole 24 Ore. Uno scenario preoccupan­te. Che la questura da anni deve fronteggia­re con un deficit di organico del 13 per cento: vale a dire 1.117 poliziotti sui 1.298 previsti.

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