Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Decaro va su Minniti. Ma con qualche distinguo
Il corpaccione del Pd comincia a muoversi verso il congresso. Tra i primi a prendere posizione è stato Antonio Decaro assieme ad una dozzina di altri sindaci. Tutti renziani. Hanno chiesto all’ex ministro Marco Minniti di candidarsi alla carica di segretario. La richiesta collettiva è stata seguita ieri da una dichiarazione di Decaro, a Bari. Il sindaco dice tre cose significative per la piazza barese. La prima: «Minniti è un pezzo importante della sinistra», provenendo dalle file del Partito comunista. Espressione curiosa sulla bocca di un aderente alla corrente di Renzi, colui che voleva «rottamare» la classe dirigente del passato. La seconda: «Non ho condiviso alcune posizioni di Minniti, quando era ministro, come quella sui flussi migratori». Anche questo curioso: Minniti viene scelto (per ora) da Renzi proprio perché è stato un «ottimo ministro» degli Interni. Spesso contrapposto a Salvini nell’efficacia delle politiche contro lo sbarco dei migranti. La prima e la seconda dichiarazione servono a Decaro per rassicurare un pezzo della sua coalizione barese per il 2019: si sa che Sinistra italiana ha arricciato il naso dopo le notizie sulla scelta di Decaro. Ieri il sindaco ha provato a rassicurarli. La terza cosa detta da Decaro è che si terrà a debita distanza dal congresso pd. Si capisce che non vuole farsi prendere dal conflitto interno: il suo obiettivo è il Comune. Se Decaro e il segretario Marco Lacarra si schierano con Minniti (sempre che resti il candidato dei renziani), il governatore Emiliano, assieme alla sua corrente e quasi tutti gli ex orlandiani, si prepara a sostenere Nicola Zingaretti. Nessuna decisione ufficiale. Ma è chiaro che Emiliano non può sostenere il candidato renziano. Ed è altamente improbabile che sostenga il “suo” Francesco Boccia: troppo basse le chance del deputato, Emiliano non vuole restare isolato. In casa Pd, ieri è tornata d’attualità la vicenda di Michele Mazzarano, ex assessore regionale dimessosi il 22 marzo in seguito ad un servizio di Striscia la notizia. Mazzarano ha riferito di aver ricevuto un avviso di conclusioni delle indagini. «Riguarda – dice il consigliere regionale – una vicenda risalente al 2015: secondo chi mi accusa avrei promesso posti di lavoro in cambio dell’uso di un comitato elettorale. Ho contribuito all’accertamento della verità. Sono fiducioso nel lavoro nel rigore dei magistrati». La procura deve decidere se chiedere l’archiviazione o il rinvio a giudizio.
Congresso Difficile che Emiliano sostenga il «suo» Francesco Boccia