Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Gli assi made in Foggia del baseball Con il sogno di tornare in serie A
I «Fovea Embers» hanno conquistato la B con soli atleti che vivono in Capitanata
In una città che ama il calcio e miete successi nella scherma, trova spazio e ribalta anche il Baseball, disciplina in cui Foggia vanta una lunga tradizione. Ha recentemente vissuto la Serie A (all’epoca categoria seconda solo all’Italian Baseball League) e nel 2015, l’allora Baseball Club Foggia, partecipò ai playoff della stessa categoria, vedendo sfumare solo in semifinale, contro il Grosseto, la vittoria del campionato.
A distanza di qualche anno la città torna a vincere in questa disciplina. Lo scorso 16 settembre, infatti, la società «Fovea Embers» (nata nel 2016) ha conquistato la promozione in Serie B (la terza categoria del Baseball italiano dopo A1 e A2), superando ai playoff il «Titano Bears San Marino».
E lo ha fatto con un organico di soli atleti foggiani. «Diciotto seniores che compongono la prima squadra, più i ragazzi del settore giovanile che militano nelle formazioni under 8, 12, 15 e 18», precisa il presidente Giovanni Vitrani. E aggiunge: «La foggianità è una nostra prerogativa e lo abbiamo anche scritto nel nostro statuto. Vogliamo valorizzare i talenti del territorio. A dire il vero, dell’attuale team fa parte anche un ragazzo che non è nato a Foggia. Si chiama Antonio Colon Ventura. È dominicano ma da diciannove anni risiede nella nostra provincia. Potremmo definirlo un foggiano d’adozione».
In una squadra così fortemente legata al territorio sembra quasi naturale che sia stato proprio il manager (così si chiama l’allenatore nel baseball) Salvatore Strippoli, altro foggiano doc, a siglare il punto decisivo per la promozione nel secondo dei tre match di finale. «Sono stato primo battitore in quel frangente di partita - spiega Strippoli-. Ho preso subito una base e grazie a una battuta lunga di Pietro Massaro sono riuscito ad arrivare a casa base e a siglare il punto della vittoria». La festa è stata genuina e gioiosa, come si deve nello sport a queste latitudini. «Abbiamo festeggiato a gavettori - spiega il manager - abbiamo pranzato con i soci nei pressi del diamante e poi la sera ci siamo incontrati in pizzeria. Questa promozione è stata un’emozione fortissima, probabilmente perché arrivata con una squadra tutta foggiana, fatta di ragazzi che sono cresciuti e che vivono ogni istante della loro vita insieme».
Ma il tempo della festa è già finito e questa settimana sono ripresi gli allenamenti. Mancano ancora diversi mesi al via della Serie B (previsto a marzo), ma nessuno vuole farsi trovare impreparato. «Sì, perché ci aspetta un campionato difficile. E inoltre, dalla A1 alla Serie B, saremo l’unica squadra che rappresenterà il Sud Italia (eventuali ripescaggi esclusi)», sottolinea il presidente Vitrani. I sogni? «Continuare a crescere e magari approdare un giorno in A. Sempre con la foggianità alla base di un progetto che deve essere a lungo termine e che deve avere come obiettivo anche la crescita del vivaio».
L’identità La foggianità è alla base di un progetto che deve essere a lungo termine