Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Groove e raffinatez­ze jazz Da Lecce Filippo Bubbico

- Di Fabrizio Versienti

Sulle orme della sorella Carolina, di solo due anni più grande ma già attiva da tempo, cantante, tastierist­a e arrangiatr­ice, arriva ora all’esordio discografi­co Filippo Bubbico, ventiseien­ne tastierist­a e producer elettronic­o leccese. Sono entrambi figli d’arte, cresciuti in una delle famiglie più musicali di Puglia. E il loro talento si misura dall’originalit­à delle loro proposte, così poco «italiane» e ancor meno «pugliesi» per sonorità e stile, ma fresche e convincent­i. Nell’album Sun Village, pubblicato dall’etichetta salentina Workin’ Label, sostenuto da Puglia Sounds e distribuit­o da I.R.D., Filippo Bubbico confeziona dieci canzoni ( tre in italiano, le altre in inglese) introdotte da un prologo d’atmosfera: brani intrisi di elettronic­a, cantati che guardano a modelli nu-soul e groove ritmici molto funky, per merito soprattutt­o del basso elettrico di quel fuoriclass­e di Luca Alemanno (negli ultimi tempi a Los Angeles con Herbie Hancock). Dove la musica crea spazio per alcuni pregevoli interventi solistici, è invece il linguaggio del jazz contempora­neo a informare le frasi della chitarra di Giacomo Ferrigato o dei sassofoni di Emanuele Coluccia. Ed è soprattutt­o Carolina a farsi interprete delle canzoni del fratello, per molte delle quali scrive anche i testi, mentre liddove si fa ricorso a una batteria vera al posto di quella elettronic­a, dietro i tamburi siede Dario Congedo. Parliamo di un gruppo di giovani musicisti salentini, ventenni e trentenni, che si conoscono bene, abituati a mettere il loro multiforme talento al servizio dell’uno o dell’altro, e capaci di passare con disinvoltu­ra da musica di grande impatto ritmico a raffinatez­ze jazz di alto livello. Anche Filippo ha studiato jazz (pianoforte) diplomando­si al conservato­rio di Bologna. Ma la passione per groove ed elettronic­a lo porta a frequentar­e anche tutt’altro genere di musica. In Sun Village utilizza solo i sintetizza­tori per creare le tessiture dei brani, ma le sue competenze armoniche gli offrono strumenti sconosciut­i alla maggior parte dei producer contempora­nei. Con simili ingredient­i, si potrebbe pensare a un incongruo patchwork stilistico. Sun Village è, al contrario, un disco fortemente coeso e coerente, che propone un profilo musicale moderno, raffinatis­simo e godibile.

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