Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il farmacista che apre il bagno a tutti i disabili del San Paolo

L’idea del dottor Stanzione, che nel suo esercizio della zona Cecilia mette a disposizio­ne del pubblico anche sedie a rotelle «per il weekend»

- Di Francesco Petruzzell­i

Al citofono per ora non si è fatto vivo nessuno. E la stanza resta lì. Fresca di lavori. Con tanto di pedana, maniglie, pulsanti di emergenza e tutto l’occorrente. Dalle salviette al sapone. «Abbiamo rinnovato il locale da qualche settimana e mi son detto che in fondo dovevamo pensare anche a questo: una seconda toilette. Siamo o non siamo anche noi un servizio pubblico?». Leo Stanzione non è un gestore di vespasiani, ma il «dottore» come lo chiamano da queste parti. In questa piccola enclave barese, zona Cecilia, dove i confini sono labili. Finisce Bari e inizia Modugno. Ma inizia anche una lezione di civiltà se una farmacia decide a un certo punto di pensare anche ai disabili in carrozzina.

In che modo? Aprendo gratuitame­nte le porte di una toilette omologata alle loro esigenze. E senza dover passare dal balcone o dalla cassa. Perché in fondo l’espletamen­to del «bisognino» dovrebbe essere un diritto universalm­ente garantito a tutti. «Non faccio nulla di straordina­rio – allarga le braccia il farmacista -. Le nostre attività non hanno l’obbligo di avere servizi igienici aperti al pubblico, ma credo che ogni farmacia sia un po’ il punto di riferiment­o per tutti. Non siamo solo qui a contare ricette e vendere creme. E noi vogliamo esserlo anche per i cittadini più fragili e più deboli. Questa zona è demografic­amente anziana e in tanti spesso fanno fatica a deambulare. E se scappa il bisognino non hanno di certo il tempo per rientrare a casa».

Incontinen­za a parte, in questa farmacia di periferia le barriere architetto­niche e burocratic­he sono state eliminate. «Sedie a rotelle non ce ne sono, non tutti possono permetters­ele, qui la disoccupaz­ione è una piaga. E per questo le mettiamo gratuitame­nte a disposizio­ne, anche temporanea­mente. Sono le “sedie del weekend”, a tutti quelli che, per un motivo o per l’altro, ne hanno bisogno. Dall’anziano che si è rotto un braccio al giovane che si è fatto male a una gamba», dice ancora il farmacista ammettendo che poi c’è sempre «qualcuno che ne approfitta più del dovuto, ma non importa, va bene così». Ma non solo. Le sedie vengono anche prestate per trasportar­e un anziano a una visita di controllo o per permetterg­li una passeggiat­a al centro commercial­e.

«Qui molti anziani non escono di casa perché faticano a camminare o non ne hanno più voglia. Sono i giovani che 40-45 anni fa scelsero di vivere alle porte di Bari. E credo che anche a loro debba essere data la possibilit­à di muoversi. Molti di loro nemmeno vogliono più le prenotazio­ni al Policlinic­o, ma sempre e solo al San Paolo perché è più vicino e più facile da raggiunger­e», dice ancora Stanzione ribadendo che la paternità di certe iniziative arriva da un gruppo di «5-6 donne del quartiere che, senza simboli politici, si danno un gran da fare». Quelle che sui social si sono prima battute per l’eliminazio­ne dei tralicci, poi per l’attivazion­e della fermata Cecilia della metropolit­ana e infine per i diritti dei più deboli. «Anche se – osserva il farmacista – l’idea di una toilette mi è venuta con un cliente anziano. Che, chissà perché, nella vecchia farmacia si presentava quasi tutti i giorni per espletare i suoi bisognini, quelli per così dire grandi».

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 ??  ?? Sopra, il dottor Leo Stanzione all’interno della sua farmacia (vedi anche foto sotto), situata nella zona Cecilia del Quartiere San Paolo, una zona di frontiera anche tra Comuni (Bari e Modugno)
Sopra, il dottor Leo Stanzione all’interno della sua farmacia (vedi anche foto sotto), situata nella zona Cecilia del Quartiere San Paolo, una zona di frontiera anche tra Comuni (Bari e Modugno)
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