Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il farmacista che apre il bagno a tutti i disabili del San Paolo
L’idea del dottor Stanzione, che nel suo esercizio della zona Cecilia mette a disposizione del pubblico anche sedie a rotelle «per il weekend»
Al citofono per ora non si è fatto vivo nessuno. E la stanza resta lì. Fresca di lavori. Con tanto di pedana, maniglie, pulsanti di emergenza e tutto l’occorrente. Dalle salviette al sapone. «Abbiamo rinnovato il locale da qualche settimana e mi son detto che in fondo dovevamo pensare anche a questo: una seconda toilette. Siamo o non siamo anche noi un servizio pubblico?». Leo Stanzione non è un gestore di vespasiani, ma il «dottore» come lo chiamano da queste parti. In questa piccola enclave barese, zona Cecilia, dove i confini sono labili. Finisce Bari e inizia Modugno. Ma inizia anche una lezione di civiltà se una farmacia decide a un certo punto di pensare anche ai disabili in carrozzina.
In che modo? Aprendo gratuitamente le porte di una toilette omologata alle loro esigenze. E senza dover passare dal balcone o dalla cassa. Perché in fondo l’espletamento del «bisognino» dovrebbe essere un diritto universalmente garantito a tutti. «Non faccio nulla di straordinario – allarga le braccia il farmacista -. Le nostre attività non hanno l’obbligo di avere servizi igienici aperti al pubblico, ma credo che ogni farmacia sia un po’ il punto di riferimento per tutti. Non siamo solo qui a contare ricette e vendere creme. E noi vogliamo esserlo anche per i cittadini più fragili e più deboli. Questa zona è demograficamente anziana e in tanti spesso fanno fatica a deambulare. E se scappa il bisognino non hanno di certo il tempo per rientrare a casa».
Incontinenza a parte, in questa farmacia di periferia le barriere architettoniche e burocratiche sono state eliminate. «Sedie a rotelle non ce ne sono, non tutti possono permettersele, qui la disoccupazione è una piaga. E per questo le mettiamo gratuitamente a disposizione, anche temporaneamente. Sono le “sedie del weekend”, a tutti quelli che, per un motivo o per l’altro, ne hanno bisogno. Dall’anziano che si è rotto un braccio al giovane che si è fatto male a una gamba», dice ancora il farmacista ammettendo che poi c’è sempre «qualcuno che ne approfitta più del dovuto, ma non importa, va bene così». Ma non solo. Le sedie vengono anche prestate per trasportare un anziano a una visita di controllo o per permettergli una passeggiata al centro commerciale.
«Qui molti anziani non escono di casa perché faticano a camminare o non ne hanno più voglia. Sono i giovani che 40-45 anni fa scelsero di vivere alle porte di Bari. E credo che anche a loro debba essere data la possibilità di muoversi. Molti di loro nemmeno vogliono più le prenotazioni al Policlinico, ma sempre e solo al San Paolo perché è più vicino e più facile da raggiungere», dice ancora Stanzione ribadendo che la paternità di certe iniziative arriva da un gruppo di «5-6 donne del quartiere che, senza simboli politici, si danno un gran da fare». Quelle che sui social si sono prima battute per l’eliminazione dei tralicci, poi per l’attivazione della fermata Cecilia della metropolitana e infine per i diritti dei più deboli. «Anche se – osserva il farmacista – l’idea di una toilette mi è venuta con un cliente anziano. Che, chissà perché, nella vecchia farmacia si presentava quasi tutti i giorni per espletare i suoi bisognini, quelli per così dire grandi».