Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La Tap riparte, il Salento brucia
I 5 Stelle delusi strappano le tessere elettorali, mobilitazione ambientalista a San Foca
Il Movimento 5 Stelle in Puglia è sotto assedio. La decisione, comunicata dal premier Conte, di proseguire con la Tap fa infuriare il Salento che dice no. Parte la campagna social per invitare i parlamentari alle dimissioni e oggi si scende in piazza a San Foca. È scontro anche tra Luigi Di Maio e Carlo Calenda sull’esistenza di una presunta penale di 20 miliardi. Sul caso interviene anche il segretario regionale della Lega, Andrea Caroppo che rilancia: «Ora pensiamo ai territori».
Tessere elettorali strappate, cittadini in piazza (questa mattina a San Foca) e soprattutto una polemica che mette sul piatto tutte le scelte ambigue del Movimento 5 Stelle. La Tap in terra salentina è diventata sempre più occasione di tensione nei pentastellati. La decisione di andare avanti con i lavori, annunciata dal premier Giuseppe Conte («non è più possibile intervenire sulla realizzazione di questo progetto con vincoli contrattuali già in essere») scatena le critiche da Melendugno e soprattutto crea per la prima volta una crepa tra i grillini. I senatori Lello Ciampolillo e Saverio De Bonis e la deputata Sara Cunial non usano mezzi termini: «Anche Conte sbaglia. Non ci possono essere penali, semplicemente perché non esiste alcun contratto tra Stato e Tap». Una frase che fa scattare la controffensiva di Luigi Di Maio, ministro dello Sviluppo Economico (già artefice del via libera alla vendita Ilva): «Non ci sono alternative, alla luce del fatto che ci sono penali per quasi venti miliardi di euro». Affermazione smentita dal suo predecessore Carlo Calenda: «Di Maio si sta comportando da imbroglione, come su Ilva. Non esiste una penale perché non c’è un contratto ma una eventuale richiesta di risarcimento danni».
Nel corso della giornata è stata avviata la campagna social contro i parlamentari salentini del M5S (inclusa la ministra Barbara Lezzi) e i vertici nazionali (Conte e Di Maio) per chiederne le dimissioni. Dal Pd a Forza Italia e Ncd il coro è unanime: «Hanno bombardato i cittadini di bugie». Michele Emiliano (fermo per un weekend di riposo) ha rilasciato una lunga intervista a The Economist ribadendo la contrarietà all’approdo di San Foca. «Ora la Regione si attivi per individuare i ristori», gli suggerisce Famiano Amati (consigliere regionale del Pd).
Emiliano Parlando all’Economist ha ribadito che l’approdo andava scelto altrove