Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«Aiutateci a trovare Simona»

Gli amici pugliesi si mobilitano su Facebook. I genitori sono partiti per la Francia

- di Angela Balenzano

C’è una ragazza di Taranto, Simona Carpignano, 30 anni, tra i dispersi nel crollo delle tre palazzine avvenuto due giorni fa a Marsiglia, in Francia. Il padre è già sul posto in attesa di notizie. Intanto su Facebook l’appello di decine di amici. «Aiutateci a ritrovarla». La ragazza si era trasferita a Marsiglia sei mesi fa dopo un periodo trascorso a Parigi.

«Sorriso». È così che gli amici amano chiamare Simona Carpignano, la trentenne tarantina che risulta dispersa nel crollo delle tre palazzine a Marsiglia, in Francia. «Il sorriso di Simona è quello che ti rimane dentro» dice chi la conosce bene. E sono stati proprio gli amici più cari della ragazza, già da lunedì sera, a chiedere notizie poco dopo il crollo. Abitava al terzo piano del palazzo al numero 65 di rue D’Aubagne. «Simona scrivono gli amici su Facebookè alta, magra, bionda (coi capelli rasta) occhi azzurri. Aiutateci a ritrovarla».

Dopo il diploma presso il liceo Aristossen­o di Taranto, si era laureata in lingue all’Università del Salento nel 2012. Si era trasferita a Marsiglia sei mesi fa dove aveva raggiunto un suo caro amico che lì aveva trovato un’occupazion­e. Prima di allora Simona aveva trascorso un periodo a Parigi dove aveva conseguito un master e una seconda laurea e aveva lavorato come interprete. Oltre al francese, parlava bene il cinese e l’arabo.

Simona voleva andar via da quell’appartamen­to perché l’intero palazzo era in pessime condizioni: qualche giorno fa a cena con alcuni amici aveva manifestat­o infatti l’intenzione di trasferirs­i.

I genitori di Simona, ieri mattina, sono partiti per la Francia. «Fino ad ora non ci sono notizie di Simona» ha detto il papà di Simona. È partito subito da Taranto per aver appreso del crollo dei palazzi: ha iniziato a preoccupar­si perché sua figlia non rispondeva al telefono. A Marsiglia il l’uomo viene supportato dal personale del Consolato. Per tutta la giornata si sono susseguiti gli appelli sui social network per avere notizie della giovane. «Speriamo in un miracolo» scrive Monica su Facebook. «È bruttissim­o commenta un’altra amica - io sono cresciuta con Simona, stava sempre sotto casa mia». Luca, un altro amico, ha po- stato un messaggio ricevuto da Simona a maggio del 2017 e ricorda che «come si legge tra le righe, è grande amante della sua terra. Amiche ed amici la stanno cercando ovunque, intanto si scava tra le macerie. Taranto si stringa nella speranza di una buona notizia».

Mentre cresce l’apprension­e sulle sorti della trentenne tarantina, in rue d’Aubagne i soccorrito­ri continuano a scavare tra le macerie dove nella giornata di ieri sono stati ritrovati due corpi, due uomini e una donna. Lo ha annunciato il procurator­e di Marsiglia, Xavier Tarabeux. Cinque residenti del palazzo risultano ancora dispersi. A questi potrebbero aggiungers­i altre tre persone che non vivevano in quel palazzo, ma che - stando a quanto accertato - potevano essere presenti perché invitati.

Sophie, una ragazza francese che abita in uno dei tre edifici crollati è sotto choc mentre assiste al lavoro dei soccorrito­ri. «Avrei potuto essere io» ha raccontato. Domenica sera, esasperata da quell’edificio pericolant­e, aveva deciso di andare a dormire dai genitori.«Da diverse settimane - racconta la venticinqu­enne iscritta ad un master in filosofia - le mura si muovevano, erano apparse delle crepe. Domenica, verso le 19 ho deciso di andare via. Non riuscivo quasi più ad aprire la porta, ho avuto paura di ritrovarmi prigionier­a». La studentess­a precisa che già lo scorso anno venne giù il soffitto dell’androne. Per tanto tempo, il suo alloggio al quinto piano, per cui pagava 330 euro di affitto al mese, era stato occupato abusivamen­te. Fu lei, racconta, a ristruttur­arlo da sola stabilendo­si lì. Dice ancora per due anni, in quella palazzina di Rue d’Aubagne, non si chiudeva nemmeno la porta d’ingresso, tanto da diventare un luogo «malfamato». Sophie conosce Simona, ma non ha avuto sue notizie così come degli altri vicini di casa.

A dare speranza ai genitori

«Sorriso»

Simona Carpignano è nota tra gli amici come «sorriso» per il carattere solare

Il lavoro

La 30enne è un’interprete: parla francese, cinese e arabo

della giovane pugliese e ai familiari degli altre persone disperse è il comandante delle operazioni dei pompieri a Marsiglia, il capitano Samuel. «Abbiamo ancora speranza, anche se la speranza è debole. Sacche di vita possono ancora essere presenti», ha aggiunto, spiegando che resta «una settimana di lavoro giorno e notte». Sono oltre 120 i pompieri che ininterrot­tamente scavano nei cumuli di macerie dei tre edifici crollati ieri, di una profondità di 15 metri, nonostante le difficili condizioni meteo.

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Dispersa Simona Carpignano, 30 anni, dispersa nel crollo di Marsiglia

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