Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Lo stop di Berlusconi alle primarie a Bari Giorgino, idea Lega
Silvio Berlusconi si schiera contro le primarie annunciate a Bari da tutti i partiti di centrodestra tranne la sua Forza Italia. L’ex presidente del Consiglio ne ha parlato nel corso di un incontro con parlamentari, consiglieri regionali, sindaci, coordinatore e vice coordinatore del partito pugliese (Mauro D’Attis e Dario Damiani).
«È fondamentale – ha detto Berlusconi – trovare con gli alleati un accordo organico, che parta dalla valorizzazione dei sindaci in carica». Qui il riferimento è all’uscente Franco Landella (FI) di Foggia, di cui si chiede la riconferma, a dispetto delle obiezioni degli altri partner. L’intesa con gli alleati, prosegue Berlusconi, deve consentire «Comune per Comune, anche a Bari, di individuare insieme le soluzioni migliori. Senza forzature e senza ricorrere a strumenti vecchi, già falliti nel Pd, che avrebbero solo una funzione propagandistica». Insomma, niente primarie. Al contrario si deve «lavorare insieme per individuare città per città la candidatura migliore».
L’annuncio è chiaro. FI, a partire dal suo vertice nazionale, chiede di riconfermare Landella a Foggia e rimettere in discussione le primarie per Bari, annunciate da Lega, Fratelli d’Italia e i fittiani di Dit.
Lo stop al voto nei gazebo pare tutt’altro che agevole. Occorre che al leader nazionale di Forza rispondano i capi delle altre formazioni: Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Raffaele Fitto. Si tratterebbe per loro tre di revocare una decisione, assunta dai rispettivi segretari regionali, che avevano precedentemente avallato. Anche da questo aspetto si comprenderà l’influenza che Berlusconi è ancora in grado di esercitare sul centrodestra. Forza Italia è in difficoltà. Lo conferma la fuga di vari suoi dirigenti; l’ultimo è il presidente del consiglio comunale di Foggia, Luigi Miranda, passato alla Lega. Il sindaco di Andria, Nicola Giorgino, potrebbe assumere una decisione analoga. Vero? «È vero che sono in Comune a lavorare, ma FI così com’è non mi piace» risponde Giorgino. C’è chi si separa e c’è chi si unisce. Ieri è stato firmato il patto federativo tra Fdi (Meloni) e Direzione Italia (Fitto). Andranno assieme alle Europee.