Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Rimasto senza reddito l’autista che scoperchiò lo scandalo di Matera
Quando il suo nome è stato pronunciato per la prima volta dal procuratore capo del tribunale di Matera, Pietro Argentino, nel luglio scorso, Antonio Antezza è diventato il simbolo dell’onestà, il cittadino che da solo aveva affrontato il sistema, scardinandolo. Dalla sua causa di lavoro intentata contro la società presso cui era autista, la Guardia di Finanza è arrivata a ricostruire rapporti, vicende e meccanismi che hanno condotto all’operazione Il suggello che nel luglio scorso ha portato in carcere tra gli altri l’ex presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, il direttore generale della Azienda sanitaria materana Piero Quinto e il direttore amministrativo della stessa Asm, Maria Benedetto.
Cinque mesi dopo, dei riconoscimenti pubblici per il suo gesto ad Antonio Antezza non resta molto, se non la certezza di aver fatto il proprio dovere. Lo rifarebbe? «Certo, ho fatto la mia parte come era giusto che fosse. La mia speranza è solo che ora non si insabbi tutto».
Accanto a lui, nella casa alle porte della città dei Sassi già in ghingheri in vista dell’appuntamento del 2019 con la Capitale europea della cultura, ci sono come sempre la moglie e la figlia. In tre hanno affrontato tutto questo e nei mesi successivi all’inchiesta hanno sopportato anche chi, per strada, evitava di avvicinarsi a salutarli nel timore di essere visto accanto a loro. «Non fa niente -dice ancora Antonio - io so di aver fatto bene e di non dovermi vergognare di nulla».
I conti con la coscienza sono in ordine, ma quelli per portare avanti la vita di tutti i giorni vivono la difficoltà di un uomo che è rimasto senza lavoro ed è fuori dal mercato per ragioni cronologiche. «Il sussidio di disoccupazione è finito nell’aprile scorso e sto andando avanti con una somma messa da parte dopo che nel giugno del 2017, la Asm su ordine del giudice, mi aveva riconosciuto il lavoro part time svolto presso la Croce verde versandomi la relativa somma di denaro. Quei soldi però - sostiene- non durano in eterno e così spero, nel gennaio prossimo, di poter accedere alle somme previste per il reddito minimo. Per assurdo, infatti – prosegue – il mio Isee del 2017 indica quella somma avuta dalla Asm come se fosse una entrata fissa, mentre si è trattato di denaro che io ho avuto solo in quella occasione. Per questa ragione - continua Antonio Antezza devo attendere l’Isee relativo al 2018 per poter presentare domanda di accesso a questa misura di sostegno, con un reddito che rimane pari a zero».
Uno scherzo del destino che ovviamente non tiene in considerazione il gesto di quest’uomo e lo mette ancora una volta alla prova. Antonio racconta questi mesi con dignità, la stessa con cui affronta le difficoltà di tutti i giorni. Degli ex colleghi non ha più nessuna notizia, così come di quei cittadini che sui social a poche ore dagli arresti eccellenti, lo avevano addirittura proposto come sindaco della città. «Non mi importa di chi ha scelto di non salutarmi più per strada. Voglio solo che la giustizia vinca e che venga fatta luce su una vicenda davvero poco chiara».
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La gente non mi saluta più per strada Ma alla fine la giustizia vincerà
Da aprile non prendo più un euro Confido di accedere a una misura di sostegno