Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Torre Capo Lupo, un bastione che narra la storia del Salento

Testimonia­nza di un’antica civiltà, sorge nei pressi di Marittima di Diso e domina la costa adriatica

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Per raggiunger­la basta seguire una vecchia strada che dal centro storico di Marittima di Diso si addentra all’interno della contrada rupestre, tra torri colombaie e antichi muretti a secco, per poi terminare su una meraviglio­sa altura. Li, Torre Lupo, è ancora in piedi. A 105 metri sul livello del mare, Torre Lupo osserva buona parte del costone adriatico dell’estrema propaggine della penisola japigia. Sembra cercare ancora con lo sguardo due delle sue vecchie sorelle, Torre Diso e Torre Porto di Ripa, rispettiva­mente situate nel comune di Castro e Andrano, con le quali ha avuto nell’infanzia una bellissima intesa grazie alla quale è stato possibile porre in allarme le popolazion­i sulla costa di un imminente pericolo provenient­e dal mare. Queste due torri oggi non ci sono più, ma in passato altro non erano che due delle pedine di una scacchiera che arrivò a contare più di 80 pezzi, pronti a giocare una partita iniziata tra la fine del ‘400 e l’inizio del ‘500 quando Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero, decide di dotare il sud di un cordone di difesa per proteggere i propri territori dalla continua minaccia turca. Il nome della Torre, Capo Lupo o sempliceme­nte Lupo, deriva da quello del caporale che qui risiedeva, anche se la presenza di numerosi e magnifici muri para-lupi, ancora instancabi­lmente in piedi dopo secoli dalla loro erezione, farebbe presupporr­e che la presenza di questo animale fosse un tempo particolar­mente intensa in questi boschi. Si trova attualment­e in un fondo di proprietà privata, inserito all’interno del parco Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e bosco di Tricase, su un altura che domina l’insenatura dell’Acquaviva di Diso. Ha subito un restauro nel 1986, che le ha consentito di rimanere ancora in piedi anche se non è stato possibile salvare la volta e parte della superficie cilindrica rigogliosa, tra l’altro, di piante di cappero i cui fiori ne ravvivano l’aspetto con vivaci colori durante l’estate. La storia delle nostre torri è fatta di nomi importanti, le cui gesta sembrano essere ancora vive e nitide nel ricordo del Salento.

LA ZONA HA UNA PARTICOLAR­E VALENZA AMBIENTALE CON LE PIANTE DI CAPPERO DAI MILLE ODORI E COLORI

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