Insulti a Decaro prêt-à-porter

Icriticatori compulsivi del sindaco sono una categoria che mi appassiona da sempre. A loro ho spesso riservato uno spazio speciale su questa rubrica, oltre che nel mio cuore. Ultimamente, però, mi preoccupano un po’. Prendete giovedì sera. A Bari c’erano ben tre eventi, l’accensione dell’albero, il concerto per i dieci anni del «nuovo Petruzzelli» e l’inaugurazione della mostra al Margherita. Ebbene monitorando la bacheca di Decaro ho constatato con enorme delusione che questa triade di appuntamenti, potenziale occasione per scaricare vagonate di biasimo pubblico all’indirizzo del primo cittadino, ha partorito solo piccole critiche, sporadiche, talvolta addirittura ragionate. Cosa succede, amici? Vi sta finendo la fantasia? Volete far crollare una delle poche certezze sulle quali poggia la mia vita? Così non va. Bisogna invertire la rotta. Per questo ho pensato di omaggiarvi di alcune frasi di protesta da me create su misura per i prossimi eventi del Natale barese, in pratiche confezioni risparmio facili da copiare e incollare sulla pagina Facebook del sindaco. Cominciamo dal Villaggio di Santa Claus: «È una fregatura, al posto del vero Babbo Natale avete messo un attore!». Poi gli Artisti di Strada: «L’arte è da radical chic! Sulla strada metti le betoniere ché stanno le buche!». Quindi il Teatrino delle Marionette: «Sei tu la marionetta, burattino delle lobby!». Capodanno in piazza, con diretta su Canale 5: «Coi soldi delle multe paghi Berlusconi! Almeno ci fossero gli U2! No, Luca Carboni e una masnada di scappati di casa che manco il Cantagiro di Daniele Piombi, RIP. Io vado a Giovinazzo!». Concerto Gospel: «’Sto Gospel sarà senz’altro un clandestino che ruba il lavoro ai cantanti figli di boss della mafia italiana! Tornasse a cantare nei campi di cotone!». E potrei continuare fino all’Epifania. Che tutte le feste si porta via. «Quella ladra!».