Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Arrestate le maestre-aguzzine
Bambini legati e imbavagliati, scoperti 120 casi. Ai domiciliari quattro educatrici
Se urlavano, la bocca veniva loro tappata con un fazzoletto. Se si muovevano troppo venivano legati ad una sedia o spinti contro il muro e bloccati col banco. Le vittime erano 9 minori tra i 7 e 15 anni, pazienti del centro dell’Istituto Sant’Agostino di Noicattaro, struttura di riabilitazione per bambini autistici e affetti da altre disabilità. Tre educatrici ed una insegnante di sostegno sono state arrestate e messe ai domiciliari dai carabinieri, mentre altre due sono indagate.
Fazzoletti sulla bocca per soffocare le urla. Schiaffi sul viso o teste pressate sul pavimento. Sono alcune delle «torture» subite — secondo un’inchiesta della procura di Bari— da nove minorenni, tra i 7 e 15 anni affetti da gravi forme di autismo, nel centro di riabilitazione «Istituto Sant’Agostino», centro privato di Noicattaro, in provincia di Bari. Alcuni bambini soffrivano anche di mutismo e non potevano in nessun modo ribellarsi. Solo proteggersi mettendosi le mani davanti agli occhi.
Una vicenda venuta alla luce ieri mattina con l’arresto di tre educatrici e una insegnante di sostegno, tra i 28 e 42 anni, dipendenti del centro finito sotto inchiesta e convenzionato con il Servizio Sanitario nazionale. L’indagine dei carabinieri, coordinata dal sostituto procuratore Michele Ruggiero, conta complessivamente sei indagati e per quattro di loro il pm ha chiesto l’arresto. Il quadro probatorio è stato condiviso dal gip Giovanni Abbattista che ha firmato i provvedimenti cautelari: le quattro donne, tutte accusate di maltrattamenti, hanno beneficiato degli arresti domiciliari. Il loro ruolo nel centro di riabilitazione avrebbe dovuto essere quello di occuparsi dei percorsi educativi e riabilitativi per minori affetti da autismo e altre disabilità mentali. Altre due educatrici sono per il momento indagate, ma gli accertamenti della procura non sono finiti: il prossimo passo del pm Ruggiero sarà quello di verificare la posizione dei dirigenti della struttura.
L’indagine è stata avviata lo scorso mese di ottobre, quando una dipendente del centro è andata dai carabinieri per raccontare di aver assistito «a comportamenti violenti e vessatori da parte di alcune educatrici in danno di minori affetti da autismo». La donna, ascoltata dagli inquirenti, ha rivelato i particolari dei maltrattamenti che - a suo dire andavano avanti dal 2016. La procura ha avviato le indagini e il pm e si è anche avvalso della consulenza tecnica di uno psichiatra il quale, dopo aver visionato le immagini catturate dalle telecamere in- stallate dai carabinieri, ha sti- lato una relazione choc che ha supportato l’ipotesi investiga- tiva.
Sono 120 gli episodi di mal- trattamenti accertati in 30 giorni circa (da inizio novembre a inizio dicembre) e documentati da riprese audio e video nelle varie stanze del centro. I filmati hanno immorta- lato immagini raccapriccianti: minori legati alle sedie con le braccia bloccate dietro la schiena o dalle maniche di una felpa o di un maglione, bambini messi a tacere quando urlavano e piangevano con fazzoletti sulla bocca fino quasi a non farli respirare. Erano increduli gli inquirenti quando hanno esaminato il materiale video e audio. Ma non è tutto. Alcune tra le vittime — emerge ancora dalle carte investigative — venivano portate in bagno e lì sottoposte ad altri maltrattamenti. Le intercettazioni ambientali hanno documentato «il suono degli schiaffi sulla pelle nuda, i pianti e i gemiti dei piccoli». Altri ancora venivano spinti contro il muro o stretti tra il muro e il banco. La testa, a volte, veniva pressata sul pavimento. Oltre ai maltrattamenti fisici, le intercettazioni hanno documentato insulti e parolacce ai nove minori autistici.