Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Mia figlia tornata a casa con i lividi»
«Non c’è nessun figlio di p…? Denuncio l’istituto! Vi uccido!». È la voce di una mamma di una bambina di 11 anni dopo aver appreso delle violenze al centro di riabilitazione. «Aveva lividi e morsi — ricostruisce la donna —, ma avevano detto che erano stati procurati da altri compagni».
C’è un papà che allarga mestamente le braccia: «Non so se continuerò a mandare qui mio figlio». Intanto, una madre urla tra le lacrime lungo i corridoi, affrettandosi ad aprire tutte le stanze. Cerca qualcuno che le dia delle spiegazioni. «Non c’è nessun figlio di p…? Denuncio l’istituto! Vi uccido!» ripete con tono minaccioso.
La donna è solo uno dei genitori dei bambini vittime dei presunti maltrattamenti all’interno della struttura Sant’Agostino di Noicattaro. Visibilmente sconvolta, è madre di una ragazzina di 11 anni di un quartiere alla periferia di Bari, trova la forza di parlare davanti alla selva di giornalisti e telecamere. Riavvolge così il nastro delle ultime stranezze: la figlia con lividi e morsi – «ma mi avevano detto che erano stati procurati da altri compagni» – e che improvvisamente si copre il volto
❞ Le bugie La bambina aveva segni di lividi e morsi, mi hanno detto che erano stati i suoi compagni
e la testa quando a casa cercano di farla mangiare. «Questa è mia figlia e sono orgogliosa di mostrarla a tutto il mondo! Vergognatevi!» ripete in un sussulto di dignità prima di abbandonare la struttura.
«Siamo davvero sconvolti. Non erano mai stati sollevati dei sospetti» dice al telefono una educatrice, che chiede l’anonimato. Lei conosce bene l’altra parte della struttura dove si svolgono invece le attività ambulatoriali. «E lì i genitori – spiega – in alcuni casi restano all’interno delle stanze perché i trattamenti, come logopedia e terapia comportamentale, durano al massimo 50-60 minuti».