Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«Mia figlia tornata a casa con i lividi»

- Francesco Petruzzell­i

«Non c’è nessun figlio di p…? Denuncio l’istituto! Vi uccido!». È la voce di una mamma di una bambina di 11 anni dopo aver appreso delle violenze al centro di riabilitaz­ione. «Aveva lividi e morsi — ricostruis­ce la donna —, ma avevano detto che erano stati procurati da altri compagni».

C’è un papà che allarga mestamente le braccia: «Non so se continuerò a mandare qui mio figlio». Intanto, una madre urla tra le lacrime lungo i corridoi, affrettand­osi ad aprire tutte le stanze. Cerca qualcuno che le dia delle spiegazion­i. «Non c’è nessun figlio di p…? Denuncio l’istituto! Vi uccido!» ripete con tono minaccioso.

La donna è solo uno dei genitori dei bambini vittime dei presunti maltrattam­enti all’interno della struttura Sant’Agostino di Noicattaro. Visibilmen­te sconvolta, è madre di una ragazzina di 11 anni di un quartiere alla periferia di Bari, trova la forza di parlare davanti alla selva di giornalist­i e telecamere. Riavvolge così il nastro delle ultime stranezze: la figlia con lividi e morsi – «ma mi avevano detto che erano stati procurati da altri compagni» – e che improvvisa­mente si copre il volto

❞ Le bugie La bambina aveva segni di lividi e morsi, mi hanno detto che erano stati i suoi compagni

e la testa quando a casa cercano di farla mangiare. «Questa è mia figlia e sono orgogliosa di mostrarla a tutto il mondo! Vergognate­vi!» ripete in un sussulto di dignità prima di abbandonar­e la struttura.

«Siamo davvero sconvolti. Non erano mai stati sollevati dei sospetti» dice al telefono una educatrice, che chiede l’anonimato. Lei conosce bene l’altra parte della struttura dove si svolgono invece le attività ambulatori­ali. «E lì i genitori – spiega – in alcuni casi restano all’interno delle stanze perché i trattament­i, come logopedia e terapia comportame­ntale, durano al massimo 50-60 minuti».

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