Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Policlinico, l’assicurazione è scaduta
La scoperta dopo la richiesta di indennizzo dei genitori della piccola Zaray
Il Policlinico non ha l’assicurazione e l’azienda è costretta a risarcire con fondi propri. È quanto scoperto nel corso delle procedure per l’indennizzo in seguito alla morte di Zaray Coratella, la 12enne che perse la vita all’ospedale Giovanni XXIII per una ipertermia maligna.
Il Policlinico di Bari «non dispone di polizza assicurativa per la responsabilità civile verso terzi e per la responsabilità civile verso prestatori d’opera». Sembra strano ma è proprio così. Dal 30 settembre del 2017, dopo la scadenza della polizza stipulata con una compagnia assicuratrice, il più grande ospedale pugliese non ha una «copertura» assicurativa che permetta di pagare eventuali danni. Nemmeno per fatti gravi, come i decessi. E, in tal caso, fa fronte alle spese con risorse interne. A far emergere la circostanza è stata la richiesta di risarcimento (non ancora quantificata) avanzata dai genitori di Zaray Coratella, la 12enne morta al «Giovanni XXIII» (che amministrativamente dipende ancora dal Policlinico) il 19 settembre del 2017. Sulla morte di Zaray è in corso una inchiesta della Procura che dovrebbe chiudersi da un giorno all’altro. Il sospetto è che la ragazzina sia stata vittima di un caso di malasanità: a provocare la morte sarebbe stata una ipertermia maligna, ossia una febbre altissima scatenatasi come reazione all’anestesia, probabilmente non diagnosticata e dunque non affrontata in tempo anche a causa (si teme) di un farmaco necessario a combatterne gli effetti scaduto o assente in farmacia. Nella risposta inviata ai legali della famiglia Coratella, il direttore generale, Giovanni Migliore e il direttore amministrativo del Policlinico, Tiziana Dimatteo, rispondono che si provvederà a «gestire autonomamente il sinistro, procedendo all’eventuale liquidazione con proprie riserve accantonate per l’occasione». «L’assicurazione – spiega con maggior chiarezza Migliore – è una garanzia per l’ospedale. In caso in cui non ci sia, se ci sono dei risarcimenti provvede l’azienda sanitaria, che per principio è solvibile, con fondi propri. Questo vale per il Policlinico ma vale anche per tante altre aziende che rientrano in un regime che si chiama auto assicurazione. Ogni anno vengono accantonati dei fondi che possono essere utilizzati in caso in cui ci sia un riconoscimento in sede civile del risarcimento. Quello che è importante sottolineare è che la legge garantisce il cittadino al 100%, anche nel caso in cui sia il medico a non avere una copertura assicurativa». Che un problema, però, esista, lo conferma lo stesso direttore generale: «Circa un anno fa è stata fatta una gara alla quale però non ha partecipato alcuna compagnia. Il problema della copertura dei danni è molto complesso, tanto che ci sono addirittura Regioni che hanno strategicamente scelto il regime dell’auto assicurazione. Per quanto ci riguarda però, di recente, InnovaPuglia (la società regionale per la programmazione strategica, ndr) ha avuto mandato di disegnare una gara per permettere una copertura assicurativa delle aziende sanitarie regionali».
❞ Il dg Giovanni Migliore Ogni anno vengono accantonati dei fondi che possono essere utilizzati per questo scopo