Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Dal nostro inviato a Sanremo
Dal nostro inviato a Sanremo. Domenica, 10 febbraio 2019. Si è chiusa ieri con l’incredibile share Auditel del 100% una delle edizioni più riuscite ed entusiasmanti del Festival Italiano della canzone Italiana cantata dagli artisti Italiani in lingua Italiana! Come previsto, le ingerenze del governo e dei dirigenti della nuova Rai sul direttore artistico, paventate nei mesi scorsi dalla sinistrabuonista-salottiera-radicalchic, si sono rivelate una fake news. Claudio Baglioni ha potuto lavorare in piena, totale libertà e tutto è filato liscio, se si esclude l’intervento sul palco della polizia di frontiera allorquando il presentatore ha annunciato: «Adesso tocca ai negri…». È bastato che la frase si completasse e le forze dell’ordine, avendo appurato che i «Negrita» erano solo un gruppo musicale dal nome infelice ma composto esclusivamente da ariani, hanno lasciato che lo spettacolo continuasse regolarmente. I celeberrimi duetti di Baglioni hanno toccato quest’anno vette di inarrivabile valore artistico. Commovente quello con Salvini, incentrato sui tema prediletto dal ministro, la gastronomia: «Parmacotto non andare via / senza i tuoi lipìdi che farò». Sublime quello con la presidente dell’azienda pubblica radiotelevisiva: «Strada facendo la Rai / avrà un pensiero solo / Strada facendo sparerai / sui nigeriani al molo». C’è stato anche spazio per un deja vu. Come nell’edizione del ’95, infatti, un disoccupato ha minacciato in diretta di buttarsi giù dalla balconata di fronte al palco. Non c’era Pippo Baudo, ma l’intervento delle forze dell’ordine ha riportato tutto alla normalità. L’uomo, riconosciuto come un irregolare del Sudan fuggito da un centro di accoglienza di La Spezia, è stato aiutato a portare a termine il suo gesto durante una telepromozione e lo spettacolo è andato avanti. Perché il Sudan sarà pure il Sudan. Ma Sanremo è Sanremo.