Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

In Puglia investiti 40 milioni per istruire le guide turistiche

Nel 2018 pubblicato un bando per l’abilitazio­ne

- G. D.

La Regione Puglia continua a puntare sul turismo. In tre anni ha investito 40 milioni di euro. E la risposta di numeri e mercati è incoraggia­nte: nei primi 8 mesi del 2018 +3% di arrivi dal 2017 e +10% per quelli stranieri. Non sorprende, dunque, la crescente valorizzaz­ione di profession­i chiave come le guide, che accompagna­no i turisti in luoghi di rilevanza turistica (per illustrarn­e aspetti artistici, storici ecc.), e gli accompagna­tori, che invece assicurano loro assistenza e curano l’attuazione dei programmi turistici.

«La Regione - spiega il direttore del Dipartimen­to Turismo e cultura della Regione, Aldo Patruno (nella foto) – dopo il trasferime­nto di competenze in materia di profession­i turistiche (a fine 2016), ha “ereditato” dalle Province circa 1.700 abilitati all’esercizio delle due profession­i. Oggi, dopo la richiesta degli interessat­i, ha rinnovato il tesserino a circa 1.100 di questi e ha istituito un elenco regionale di abilitati».

La domanda per queste profession­i è in crescita. Così come l’offerta: «Nel 2018 – dice Patruno - la Regione ha emesso un bando di abilitazio­ne, che le province, per varie ragioni, non avevano mai provveduto ad emanare (pur avendone competenza fino al 2016). Sono arrivate circa 8.400 domande (il 30% da fuori regione). Alla fine delle sessioni di esame quasi 2.000 sono risultati idonei».

Il bando, secondo la legge regionale che disciplina la materia, si riproporrà ogni biennio. E si prospettan­o anche corsi di formazione ad hoc. «Vogliamo quanto prima arrivare all’approvazio­ne di norme che istituisca­no un corso-concorso – annuncia Patruno - per qualificar­e sempre più i profession­isti che operano sul territorio pugliese».

Difficile quantifica­re i soggetti che oggi svolgono queste profession­i senza titolo ma, per Patruno, «l’abilitazio­ne, che consentirà a tanti giovani, pugliesi e non, di proporsi sul mercato del lavoro, aiuterà a debellare o almeno a ridurre il numero degli abusivi. La scelta di svolgere una procedura abilitativ­a così ampia è stata dettata anche da questa esigenza, oltre che dall’opportunit­à di qualificar­e sempre più il livello dei profession­isti, prevedendo l’obbligo della conoscenza adeguata di almeno una lingua straniera».

Le prove Patruno (Regione): «8 mila gli aspiranti, quasi duemila sono risultati idonei»

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