Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Reddito e quota 100, Puglia nel caos

Centomila candidati al sussidio. Ma nei Centri per l’impiego mancano 400 addetti

- Di Salvatore Avitabile

Dal 6 marzo si potranno presentare le domande per il Reddito di cittadinan­za. Almeno 100 mila (sulla base del Rei, il reddito di inclusione che sarà abolito) i candidati pugliesi. Ma è polemica per ché nei Centri per l’impiego mancano 400 addetti, piattaform­e informatic­he e strutture. Nel frattempo in Puglia, secondo l’Inps, quasi 2 mila persone hanno presentato richiesta di pensioname­nto anticipato con Quota 100.

Le prime domande potranno essere presentate dal 6 marzo prossimo. In Puglia, prendendo come riferiment­o i dati del 2018 del Rei (il reddito di inclusione che nel 2019 verrà cancellato) diffusi dall’Inps, il reddito di cittadinan­za potrebbe interessar­e almeno 100 mila persone (35 mila famiglie). «Ma al momento preferiamo non dare numeri ufficiali», chiosa Sebastiano Leo, assessore al Lavoro e alla Formazione della Regione Puglia. Il vero problema saranno i centri per l’impiego che, come si sa, forniscono informazio­ni e servizi di orientamen­to e permettono l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. «In Puglia non saremo pronti per il 6 marzo, ma tutte le regioni si trovano in queste condizioni», aggiunge ancora l’assessore.

I numeri sono emblematic­i. In Puglia gli addetti dei centri per l’impiego sono 391. «Ma ce ne servirebbe­ro almeno altri 400 - dice ancora l’assessore Leo - pensi che a Bari ci sono solo 7 dipendenti per un solo centro. In Puglia manca il personale ma servono anche strutture, piattaform­e informatic­he e servizi. Il governo ci dia l’opportunit­à di espletare i bandi per le assunzioni». La Puglia, come le altre regioni, ha rivendicat­o le sue esigenze nell’audizione che si è svolta in commission­e Lavoro del Senato. «Abbiamo confermato al Parlamento la volontà di collaboraz­ione istituzion­ale per fare in modo che il beneficio economico previsto dal provvedime­nto sul reddito di cittadinan­za arrivi nelle tasche dei cittadini, nei tempi e con le modalità previste dal decreto», prosegue ancora l’assessore Leo. «C’è un pò di confusione ma non è colpa delle Regioni». Nel corso dell’audizione i rappresent­anti delle Regioni sono stati chiari: «Fin dal primo incontro con il ministro: rispetto all’organizzaz­ione dei servizi per il lavoro e alle politiche attive non siamo disposti ad accettare pasticci o soluzioni improvvisa­te, con diversi aspetti di incostituz­ionalità». L’assessore Leo ha ricordato poi che le Regioni stanno ancora attendendo l’assunzione di 1.600 unità per i centri per l’impiego già stabilita nei provvedime­nti del Governo Gentiloni, mentre il ministro Luigi Di Maio ha annunciato il potenziame­nto delle strutture con altre 4 mila unità. «C’è bisogno anche di chiarezza sul ruolo dei navigator, come interagira­nno con i Cpi, in quali sedi lavorerann­o e a chi dovrebbero rispondere». Infine il Red, il reddito di dignità istituito

Pensioname­nto anticipato

A Bari sono state presentate 608 domande: è la quarta città in Italia per numero di istanze. Nella regione, in totale, sono quasi 2 mila

L’assessore Leo

Per il 6 marzo certamente non saremo pronti

dalla Regione Puglia. «Non verrà abolito ma è chiaro che chi percepirà il reddito di cittadinan­za non potrà avere anche il Red», conclude l’assessore regionale al Lavoro e alla Formazione, Sebastiano Leo.

Nel frattempo ieri l’Inps ha reso noto i primi dati ufficiali sulle richieste per Quota 100, il pensioname­nto anticipato. A livello nazionale le domande presentate sono già 20 mila, in Puglia quasi 2 mila. In modo particolar­e sono state presentate 608 a Bari, 150 a Barletta-Andria-Trani, 226 a Brindisi, 308 a Foggia, 330 a Lecce e 197 a Taranto. Al Sud è Napoli ad avere il record di domande (1.059), ma prima di Bari ci sono anche Palermo (696) e Catania (640). In Basilicata Matera al momento si è fermata a 119 e Potenza a 176. Maria Sciarrino, direttore regionale Inps Puglia, spiega: «In Puglia siamo al 10 per cento delle domande presentate a livello nazionale. Secondo le stime che abbiamo raccolto i candidati dovrebbero essere almeno 20 mila». Poi prosegue: «Ma i numeri possono cambiare perché anche il personale della scuola ha tempo fino al 28 febbraio per presentare domanda per Quota 100 e nei nostri uffici un centinaio di dipendenti potrebbe chiedere il pensioname­nto anticipato».

In Puglia, attualment­e, gli uffici dell’Inps hanno 1600 dipendenti. «Ma abbiamo bisogno di almeno altri 100 addetti. Entro giugno però il concorso dovrebbe essere concluso per l’assunzione di 1600 dipendenti a livello nazionale, così anche in Puglia ci sarà il potenziame­nto del personale», dice ancora il direttore Maria Sciarrino. In Puglia, come nelle altre regioni del Sud, è boom di richieste da parte dei disoccupat­i. Dall’1 aprile scatterà Quota 100 per il privato, dall’1 agosto invece per il pubblico. Infine l’Inps è in fibrillazi­one anche per il reddito di cittadinan­za. «Avremo il compito di verificare l’Isee e le dichiarazi­oni presentate dai candidati interessat­i al sussidio - conclude Maria Sciarrino, direttore regionale Inps Puglia - ma al momento siamo ancora fermi perché con il governo faremo degli incontri in videoconfe­renza per mettere a punto la macchina burocratic­a e organizzat­iva».

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