Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Schiaffo alla povertà, ogni pugliese spreca 80 chili di cibo
L’allarme dal rapporto 2018 di Coldiretti. Presentato un decalogo per i corretti consumi
In Puglia una coppia su cinque vive con meno di mille euro al mese. Da Bari al Salento, la regione - secondo i dati diffusi alcuni mesi fa dalla Caritas - ha mostrato un incremento dell’incidenza di povertà relativa rispetto al 2016 (da 14,5 a 21,6%), in linea con la ripartizione del Mezzogiorno (da 19,7 a 24,7%). In questo scenario, inquietante, fa riflettere che in Puglia ogni anno lo spreco alimentare abbia raggiunto le 310 mila tonnellate. Ogni pugliese, in pratica, getta nella spazzatura fino a 80 chili di prodotti agroalimentare. Un vero e proprio «schiaffo» alla povertà
A lanciare l’allarme è Coldiretti che ieri, in occasione della giornata contro lo spreco alimentare, ha presentato un decalogo anti-sprechi. Sono le regole di Campagna Amica. eccole: fai la lista della spesa; procedi con acquisti ridotti e ripetuti nel tempo; preferisci le produzioni locali e compra nei mercati a km 0; acquista seguendo la stagionalità dei prodotti; prendi la frutta con il giusto grado di maturazione; separa le diverse varietà di frutta e verdura; non tenere insieme i cibi che consumi in tempi diversi; controlla sempre l’etichetta; chiedi la doggy bag al ristorante per consumare a casa gli avanzi e cucina con gli avanzi ricette anti-spreco.
«Fare la spesa a chilometri zero in filiere corte con l’acquisto di prodotti locali taglia del 60% lo spreco alimentare rispetto ai sistemi alimentari tradizionali», spiegano da Coldiretti sulla base dello studio Ispra. «Lo spreco alimentare – sottolineano ancora dalla Coldiretti – scende dal 40-60% per i sistemi alimentari di grande distribuzione alimentare ad appena il 15-25% per gli acquisti diretti dal produttore agricolo. Savino Muraglia, presidente regionale della Coldiretti, dice: «La biodiversità può essere uno strumento strutturale nella lotta agli sprechi alimentari e nutrizionali, perché il maggior valore riconosciuto alle varietà biodiverse recuperate determina più attenzione agli sprechi e minori perdite, avvicinando produttori e consumatori nelle filiere corte, ecologiche, locali». Il mondo agricolo, secondo Coldiretti, potrebbe svolgere uno straordinario ruolo di sussidierà e utilità sociale, «recuperando e donando alle persone bisognose prodotti agricoli e agroalimentari, ritirati dalla vendita per assenza di domanda, per eventuali danni provocati da eventi meteorologici o invenduti a causa di errori nella programmazione della produzione aziendale».
Angelo Corsetti, direttore di Coldiretti Puglia, aggiunge: «Gli sprechi alimentari si rivelano per il 54 per cento al consumo, per il 21 per cento nella ristorazione, per il 15 per cento nella distribuzione commerciale, per l’8 per cento nell’agricoltura e il 2% nella trasformazione. La nostra rete delle fattorie e dei mercati a chilometro zero è già impegnata nel contenimento degli sprechi, perché la vendita diretta contribuisce a ridurre le distanze ed i tempi di trasporto e garantisce maggiore freschezza e periodi più lunghi di conservazione degli alimenti».