Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Argentero è Copperman «Bello tornare in Puglia»
Èun supereroe, ma non ha superpoteri. Indossa una super armatura fatta in casa e va a spasso per la città agganciandosi agli autobus. È un bambino speciale nel corpo di un adulto che ama i cerchi e odia il giallo Il suo nome è Copperman, «l’uomo di rame» e ha una missione: sconfiggere i piccoli criminali che spadroneggiano nel suo paesino in campagna. Copperman è il protagonista (e il titolo) del nuovo film di Eros Puglielli, nelle sale da ieri in 200 copie. Una favola moderna con tanto di superman interpretato da Luca Argentero nei panni di Anselmo, un ragazzino nel corpo di un uomo con disturbi autistici.
Che cosa l’ha colpita di più di questo film e di questo personaggio?
«La prima cosa è che riuscissimo a fare il film. Quando ho letto la sceneggiatura ho pensato ‘cavolo, è bellissima’, ma ero convinto che non se ne sarebbe fatto nulla. Poi, per fortuna il progetto è andato in porto. Mi ha colpito il racconto. In fondo è una storia d’amore travestita da fiaba. E cosa c’è di meglio di una favola per parlare di cose alte con un linguaggio accessibile, di qualcosa nella quale ci si può facilmente identificare».
Lei si trasforma dalla testa ai piedi, nel modo di muoversi, di pensare. Nel modo di guardare.
«Anselmo è un personaggio complesso. Ha un disturbo legato alla sfera cognitiva. Interpretarlo mi ha divertito e mi ha spaventato. Un’opportunità irripetibile a questo punto della mia carriera. Anche se il tema della malattia del protagonista mi ha fatto subito tremare le ginocchia. Per prepararmi ho voluto parlare con medici e genitori per essere il più possibile rispettoso delle persone malate».
Ha mai desiderato essere Superman?
«Confesso, fare un supereroe è sempre stato il mio sogno. Una volta mia madre a carnevale mi ha vestito da Spiderman. Un costume di flanella terribile. Ricordo ancora le grattate per il prurito».
Abbiamo bisogno oggi di supereroi?
«Tantissimo, anche se non servono i superpoteri. Essere supereroi oggi vuol dire essere normali. Tutti possono diventarlo. Basta poco. Sono sufficienti una stretta di mano o una carezza al momento giusto. Essere gentili è un atto eroico. Così come aiutare chi soffre.
Eppure c’è chi vuole chiudere i porti e respingere i migranti.
«Che tristezza. Siamo stati un popolo che ha fatto dell’accoglienza una bandiera».
Lei è molto legato alla Puglia.
«Certo. Ho una compagna di origini gallipoline (Cristina Marino, ndr). La Puglia è una delle regioni che conosco meglio. Il mio primo spettacolo teatrale, ‘Shakespeare in love’, del 2010, è stato prodotto dal Teatro Pubblico Pugliese. Ho girato tutta la regione. È una terra che mi è familiare».
Luca Argentero sarà stasera a Bari per incontrare il pubblico e parlare del film. L’attore torinese interverrà poco prima dell’inizio delle proiezioni per salutare il pubblico in sala al Ciaky (alle 19), al Multicinema Galleria (20.30) e al The Space di Casamassima (21.30).
❞ Gli affetti
La Puglia mi è familiare Compagna gallipolina e primo spettacolo con il Teatro Pubblico Pugliese