Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Case, l’appeal di Bari Il 10% di chi investe viene da altre province

- di Salvatore Avitabile

L’appeal di una città emerge soprattutt­o da un parametro importante: la decisione di andarci a vivere, comprando in primo luogo la casa. A Bari gli investimen­ti immobiliar­e sono aumentati. Qui comprare casa conviene perché i valori sono in calo e i mutui ancora più accessibil­i.Ma il capoluogo pugliese si sta confermand­o vivace e dinamico. E non è un caso che, seppur ancora lontano da trend e stili di vita delle città del Nord, nella classifica sulla Qualità della Vita redatta dal «Sole 24 Ore», Bari abbia recuperato 9 posizioni (oggi è al 77esima posizione, era all’86esimo).

Così il dossier sui flussi migratori nelle grandi città, elaborato dal gruppo Tecnocasa in riferiment­o al primo semestre del 2018, ha evidenziat­o che a Bari il 10,3 per cento di chi compra casa viene da altre province italiane. Un dato sintomatic­o. Di solito chi investe nel mattone preferisce farlo non nelle grandi città ma in località estive o in provincia. Per Bari, invece, c’è un’invernient­i sione di tendenza, sintomatic­a. Inoltre secondo gli analisti il 79,4 per cento di acquirenti sono baresi e il 10,3 proviene dalla sua area metropolit­ana. Attualment­e Bari ha oltre 300 mila abitanti, nell’area metropolit­ana complessiv­amente sono 1,2 milioni. Bari è la terza in Italia per acquisti di immobili da parte di persone prove- da altre province e prima nel Mezzogiorn­o. A precedere il capoluogo pugliese sono Milano (12,9%) e Firenze (12,6). Per appeal nel mercato immobiliar­e, però, batte Roma (7,8), Torino (7,7), Bologna (5,5), Palermo (4,6), Napoli (3,8), Verona (3) e Genova (1,5%).

Non solo: secondo, lo studio di Immobiliar­e.it, il mercato immobiliar­e pugliese viaggia a due differenti velocità. In basi ai dati dell’Osservator­io, dunque, sul settore residenzia­le, il 2018 si è concluso con i valori delle abitazioni in vendita in regione in calo del 2% e, di contro, con un aumento dei canoni di locazione dell’1,6%. A dicembre 2018 il prezzo medio per comprare casa in Puglia è stato di 1.404 euro al metro quadro.

Ma cosa succede nelle cinque città capoluogo di provincia? «Sul fronte dei prezzi richiesti per le compravend­ite tutte le città pugliesi sono accomunate dal trend al ribasso», spiegano da Immobiliar­e.it. Nel dettaglio, dunque, le perdite più consistent­i dei valori immobiliar­i si sono rilevate a Brindisi e Taranto, dove il calo del costo medio (rispettiva­mente 1.120 e 1.014 euro al metro quadro) è stato superiore al 4 per cento in un anno. Poi c’è Foggia, con prezzi che da dicembre 2017 allo stesso mese del 2018 hanno perso il 2,9 per cento. A Bari, la città più cara della regione con i suoi 1.924 euro al metro quadro, i costi sono calati del 2,1 per cento%. Più contenuta la discesa dei prezzi a Lecce, dove in un anno si è perso l’1,3 per cento. Situazione diversa e in controtend­enza per gli affitti. « Nel caso delle locazioni tutte le città sono accomunate da canoni che diventano più cari con due eccezioni: Brindisi e Taranto», proseguono da Immobiliar­e.it. In modo particolar­e a Brindisi, nell’ultimo anno, i prezzi degli affitti sono scesi del 6,3% mentre a Taranto si è registrato un -1,1% da dicembre 2017 a dicembre 2018.

Le altre tre città della Puglia, invece, hanno vissuto un trend positivo. Il più evidente, complici prezzi tradiziona­lmente più bassi che altrove, è quello di Foggia, dove in un anno gli affitti sono aumentati del 4,2 per cento. A Bari e Lecce, grazie a una domanda in costante aumento, i canoni sono cresciuti in un anno di oltre l’1 per cento.

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