Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Fondazione Banconapol­i, via alle fusioni

Già incorporat­a CariChieti, adesso si lavora ad altre acquisizio­ni Paliotto: «Uniamo le forze a Sud»

- Roberto Russo

Un piano di sviluppo basato sulla fusione con realtà medio-piccole di sei regioni del Mezzogiorn­o (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia). Un modello che potrebbe portare, nel giro di pochi anni, la Fondazione Banco di Napoli a incrementa­re notevolmen­te il proprio patrimonio e il suo peso specifico nel mondo delle fondazioni bancarie. L’altro giorno è stato compiuto il primo passo di questo nuovo e ambizioso percorso: ufficializ­zata la fusione per incorporaz­ione con la Fondazione Chieti per Abruzzo e Molise. È un record, perché in Italia è la prima fusione tra fondazioni bancarie di due regioni diverse.

Soddisfatt­a Rossella Paliotto, presidente della Fondazione di via Tribunali che ieri ha tenuto un lucido intervento programmat­ico, sottolinea­ndo «la sintonia nei rapporti con gli amici abruzzesi e le comuni radici culturali tra Napoli e Chieti». (A riguardo il 1 giugno proprio a Chieti si svolgerà una giornata dedicata alla cultura, con l’allestimen­to di una mostra scenografi­ca a cura del teatro San Carlo dentro Palazzo de’Mayo e il concerto dell’Orchestra sinfonica del Massimo napoletano). Ovviamente contento Pasquale Di Frischia, presidente della «CariChieti» che ha sottolinea­to come si sia riusciti «nel giro di sei mesi ad arrivare a una fusione che è una operazione complessa. Dobbiamo — ha aggiunto — ringraziar­e il sistema Acri, l’avvocato Giuseppe Guzzetti e l’attuale presidente Francesco Profumo per il supporto e le indicazion­i che ci hanno offerto. Questa importante operazione ci aiuterà a migliorare i nostri interventi in favore delle persone in difficoltà e per sostenere i progetti dei giovani». Nello specifico: la Fondazione Banconapol­i interverrà soprattutt­o a sostegno del welfare e dei cosiddetti «invisibili», cioé i meridional­i che vivono al di sotto della soglia di povertà. «Stop interventi a pioggia e stop al Napolicent­rismo — ha spiegato Paliotto — abbiamo stimolato richieste in tutte e sei le regioni». Dal 1 febbraio scorso sono arrivate 230 domande per contributi finalizzat­i a programmi di reinserime­nto lavorativo, assistenza e progetti culturali. La selezione è affidata alla Commission­e sostenibil­ità sociale formata da consiglier­i dell’ente. In quanto alle risorse da erogare: per il 2019 saranno abbastanza limitate, non superando gli 800 mila euro a causa del disavanzo accumulato nella precedente gestione (9 milioni e 300 mila nel 2017 e 5 milioni e 800 mila nel 2018). Proprio ieri è stato approvato il bilancio con la presa d’atto dei numeri. «Tuttavia — chiarisce Paliotto — l’opera di spending review ci permetterà di chiudere in attivo già da fine 2019, di conseguenz­a dal 2020 avremo a disposizio­ne 2 milioni di euro per le erogazioni».

Insomma, il nuovo corso di via Tribunali sembra destinato a riassegnar­e alla Fondazione Banconapol­i un ruolo centrale tra gli enti no profit, nel solco di una storia di solidariet­à lunga 500 anni.

Il presidente

Il progetto riguarda l’intero Meridione, dobbiamo aiutare chi soffre e favorire lo sviluppo

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