Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Fondazione Banconapoli, via alle fusioni
Già incorporata CariChieti, adesso si lavora ad altre acquisizioni Paliotto: «Uniamo le forze a Sud»
Un piano di sviluppo basato sulla fusione con realtà medio-piccole di sei regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia). Un modello che potrebbe portare, nel giro di pochi anni, la Fondazione Banco di Napoli a incrementare notevolmente il proprio patrimonio e il suo peso specifico nel mondo delle fondazioni bancarie. L’altro giorno è stato compiuto il primo passo di questo nuovo e ambizioso percorso: ufficializzata la fusione per incorporazione con la Fondazione Chieti per Abruzzo e Molise. È un record, perché in Italia è la prima fusione tra fondazioni bancarie di due regioni diverse.
Soddisfatta Rossella Paliotto, presidente della Fondazione di via Tribunali che ieri ha tenuto un lucido intervento programmatico, sottolineando «la sintonia nei rapporti con gli amici abruzzesi e le comuni radici culturali tra Napoli e Chieti». (A riguardo il 1 giugno proprio a Chieti si svolgerà una giornata dedicata alla cultura, con l’allestimento di una mostra scenografica a cura del teatro San Carlo dentro Palazzo de’Mayo e il concerto dell’Orchestra sinfonica del Massimo napoletano). Ovviamente contento Pasquale Di Frischia, presidente della «CariChieti» che ha sottolineato come si sia riusciti «nel giro di sei mesi ad arrivare a una fusione che è una operazione complessa. Dobbiamo — ha aggiunto — ringraziare il sistema Acri, l’avvocato Giuseppe Guzzetti e l’attuale presidente Francesco Profumo per il supporto e le indicazioni che ci hanno offerto. Questa importante operazione ci aiuterà a migliorare i nostri interventi in favore delle persone in difficoltà e per sostenere i progetti dei giovani». Nello specifico: la Fondazione Banconapoli interverrà soprattutto a sostegno del welfare e dei cosiddetti «invisibili», cioé i meridionali che vivono al di sotto della soglia di povertà. «Stop interventi a pioggia e stop al Napolicentrismo — ha spiegato Paliotto — abbiamo stimolato richieste in tutte e sei le regioni». Dal 1 febbraio scorso sono arrivate 230 domande per contributi finalizzati a programmi di reinserimento lavorativo, assistenza e progetti culturali. La selezione è affidata alla Commissione sostenibilità sociale formata da consiglieri dell’ente. In quanto alle risorse da erogare: per il 2019 saranno abbastanza limitate, non superando gli 800 mila euro a causa del disavanzo accumulato nella precedente gestione (9 milioni e 300 mila nel 2017 e 5 milioni e 800 mila nel 2018). Proprio ieri è stato approvato il bilancio con la presa d’atto dei numeri. «Tuttavia — chiarisce Paliotto — l’opera di spending review ci permetterà di chiudere in attivo già da fine 2019, di conseguenza dal 2020 avremo a disposizione 2 milioni di euro per le erogazioni».
Insomma, il nuovo corso di via Tribunali sembra destinato a riassegnare alla Fondazione Banconapoli un ruolo centrale tra gli enti no profit, nel solco di una storia di solidarietà lunga 500 anni.
Il presidente
Il progetto riguarda l’intero Meridione, dobbiamo aiutare chi soffre e favorire lo sviluppo