Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Prima Melini, poi Pani: in via Sparano il comizio è donna
Le candidate l’una dietro l’altra sullo stesso palco. Con il progetto di «una città più bella e colta»
«Speriamo che sia femmina», parafrasando Monicelli, potrebbe essere il titolo dell’ultima scena della campagna elettorale per le comunali. Ieri sera in scena, a distanza di un’ora l’una dall’altra, le due donne decise a spodestare il sindaco uscente, Antonio Decaro, dalla poltrona di primo cittadino di Bari. Elisabetta Pani per il Movimento 5 Stelle e Irma Melini per la lista indipendente «Irma Melini per Bari» hanno scelto, infatti, lo stesso luogo, la centralissima via Sparano, per l’ultimo appello ai cittadini baresi prima del voto di domani.
Quarantatré anni, musicista, docente, mamma, impegnata nel mondo del civismo e attivista del Movimento dal suo esordio, Elisabetta Pani è accompagnata nel suo sprint finale da Laura Castelli, sottosegretaria all’Economia, oltre ai sindaci, ai consiglieri regionali e a tutti i candidati pentastellati al Comune e ai Municipi.
Niente Europa, la scena è tutta per la città e per la candidata sindaca che vuol «cambiare il paradigma politico della città, abbattere i sistemi di potere incancreniti. «Bari – ripete Pani dinanzi a poco meno di duecento persone – ha bisogno di una nuova visione capace di trovare equilibrio tra priorità e programmazioni di prospettive future, una visione libera e partecipata, senza compromessi».
Il popolo pentastellato accorre e la acclama. «Voglio essere a capo di quella rivoluzione culturale – spiega ancora una volta Pani - di cui Bari ha bisogno per diventare quella città che tutti noi desideriamo». Una Bari «accogliente, pulita, ordinata, produttiva, sostenibile, sicura, colta, solidale».
Irma Melini, consigliera comunale uscente, ex centrodestra, prima della Pani, dalla stessa piazza ben più affollata, punta sulla «vera indipendenza della nostra lista, l’unica fuori dai partiti e dalle coalizioni. Faccio politica perché amo questa città – attacca - le vostre battaglie sono diventate le mie e con me sono arrivate in Consiglio comunale. È arrivato il momento di cambiare. Basta tapparsi il naso».