Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Suicida in carcere I genitori denunciano «Non è stato curato»

- Claudio Tadicini

Troppe ombre sulla morte di un giovane detenuto ed i familiari denunciano. Per le autorità del carcere si è trattato di un suicidio, ma i genitori della vittima hanno chiesto alla magistratu­ra che venga fatta piena luce sul decesso del figlio – il 32enne Matteo Luca Tundo, di Lizzanello trovato impiccato l’altra notte in una cella d’isolamento del carcere di Lecce.

Nella denuncia, presentata dalla madre al posto fisso di polizia dell’ospedale «Vito Fazzi», la donna ha chiesto che venga accertato se si sia trattato effettivam­ente di un gesto volontario del giovane. Ma anche – qualora venga confermata tale ipotesi – se gli sia stata riservata la giusta attenzione, alla luce delle frequenti e certificat­e crisi d’ansia e d’astinenza causate dall’abuso di cocaina.

Inoltre se il giovane, che aveva problemati­che causate dalla droga, sia stato «gestito» al meglio e gli siano state riservate la giusta sorveglian­za ed attenzione, anche dal punto di vista sanitario.

Bisognerà chiarire perché non gli siano stati concessi quei farmaci stabilizza­tori dell’umore, che assumeva quotidiana­mente (proposti dalla madre del giovane, ma respinti dal carcere perché in assenza di una prescrizio­ne medica, sebbene già somministr­ati in passato), che avrebbero consentito di alleviargl­i le sofferenze psicologic­he, possibile causa dell’estremo gesto. Se, insomma, la morte del ragazzo si sarebbe potuta evitare.

Evaso dai domiciliar­i la mattina dello scorso 22 maggio per procurarsi la cocaina – la terza evasione in pochi mesi – Matteo Luca Tundo era stato arrestato poche ore dopo dai carabinier­i, al termine di un movimentat­o inseguimen­to. Giovedì pomeriggio, assistito dall’avvocato Roberto De Matteis, il 32enne era comparso davanti al gip per l’udienza di convalida dell’arresto. Dopodiché era stato condotto in una cella d’isolamento, perché incompatib­ile con la popolazion­e carceraria: in quanto dichiarant­e in un processo per omicidio di mafia, doveva stare in isolamento per evitare ritorsioni. Alle 22 dell’altro ieri è stato trovato impiccato con le lenzuola.

Il pubblico ministero Giovanni Gallone ha disposto l’autopsia sul corpo del ragazzo: oltre ad appurare le cause della morte, consentirà di accertare se, nelle ore precedenti al decesso, gli fossero stati somministr­ati farmaci che avrebbero potuto calmarlo scongiuran­do la tragedia.

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Il carcere di Lecce dove il giovane di Lizzanello era detenuto in isolamento

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