Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Salvini fascista» Per la Procura non è un reato
Il 21 maggio scorso il tour di Matteo Salvini in Puglia è stato caratterizzato da insulti e proteste. Da Lecce a Bari il ministro dell’Interno e leader della Lega è stato accolto da migliaia di contestatori ma per fortuna nessun incidente. A Gioia del Colle, però, le forze dell’ordine hanno sequestrato alcuni striscioni contro Salvini. E ieri la Procura ha deciso il loro dissequestro perché dare del «fascista» a un politico durante un comizio non è reato. Non solo: secondo il pm Iolanda Daniela Chimienti le offese sono solo critica politica. Nel decreto il magistrato ha scritto che «l’uso dell’epiteto “fascista” per caratterizzare l’ideologia politica del segretario di un partito leader di un movimento politico, in occasione o comunque in vista di un comizio elettorale da egli in tale
veste tenuto, costituisce una normale critica politica anche se espressa in toni aspri». Per Iolanda Daniela Chimienti «è evidente che le frasi riportate sugli striscioni si riferiscano non già alla persona in quanto tale ma all’attività e alle linee politiche di Salvini e della Lega, e costituiscono espressione di personale dissenso e di personale opinione politica». Inoltre, «affermare che un partito politico è una vergogna - ha aggiunto il pm - ed esprimere il proprio convincimento su omosessualità ed omofobia, sebbene contrapponendolo a quello del leader contestato sì da dare implicitamente a quest’ultimo una connotazione negativa, costituiscono legittime manifestazione del pensiero scevre da connotati denigratori».
A Lecce, nel frattempo, la polizia ha denunciato sette anarchici per l’aggressione in piazza Sant’Oronzo, avvenuta il 19 maggio scorso ai danni di un’attivista della Lega di appena 16 anni. La giovane era nel gazebo del partito di Salvini quando gli aggressori, cinque uomini e due donne di età compresa tra 40 e 64 anni, l’hanno assalita. Sono stati identificati grazie alle telecamere. Fu una donna a colpire la ragazza con un pugno.