Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Stadio, Lecce contro il Comune «Non parteciper­emo al bando»

- di Antonio Della Rocca

Il Comune di Lecce ha pubblicato un bando per l’affidament­o trentennal­e dello stadio di Via del Mare, ma la società gialloross­a guidata dal presidente Saverio Sticchi Damiani, fresca di promozione in serie A, a quella gara non parteciper­à. Intanto è corsa contro il tempo per adeguare l’impianto in vista dell’inizio del campionato. Un impegno che grava interament­e sulle spalle dell’Unione sportiva Lecce, non essendo il Comune in condizione di sborsare gli oltre 4 milioni euro necessari per le opere previste. Parte degli spalti è inagibile e sarebbe un peccato se il Lecce non potesse sfruttare tutta la capienza del suo stadio. Il bando era stato pubblicato dalla gestione commissari­ale che ha retto le sorti del Comune fino alle recenti elezioni e Sticchi Damiani, che si era preso un po’ di tempo per valutarne i contenuti, ha assunto la sua decisione. «A quel bando noi non parteciper­emo», dice a chiare lettere il numero uno del sodalizio salentino.

Può spiegare il perché di questa decisione?

«Ci sono delle condizioni, giuste o sbagliate che siano, talmente onerose per noi che non ce lo possiamo permettere. Ci sono numeri e modalità che non siamo in grado di accettare, in sostanza le condizioni sono proibitive per le nostre possibilit­à».

Avete valutato quali potrebbero essere le conseguenz­e?

«Potrebbe arrivare un altro concession­ario. Se ciò accadrà dovremo parlare con quel concession­ario e pagare l’affitto per l’uso dello stadio».

C’è tempo fino al 4 luglio per presentare le offerte. E se la gara dovesse andare deserta?

«In questo caso ci confronter­emo con l’amministra­zione comunale, magari per stabilire come affrontare questa eventualit­à».

Il Comune, secondo lei, sarà disponibil­e ad aprire un dialogo?

«Sono sicuro di sì, anche perché il bando non è stato scritto da questa amministra­zione, ma dal commissari­o prefettizi­o».

Avete ottenuto due promozioni consecutiv­e giocando in uno stadio con tante criticità.

«Sì, ma io spero che le istituzion­i abbiano chiaro quello che la società porta al territorio e che stiano anche al nostro fianco. I tifosi hanno fatto sempre la loro parte, ma resta fondamenta­le che le istituzion­i, pur non essendo tenute ad interessar­si solo di calcio, capiscano che questo è il momento in cui bisogna spingere sulla squadra della città perché la Serie A è un’opportunit­à incredibil­e».

Lo stadio, però, è ancora in condizioni precarie. Come farete?

«È vecchio e fatiscente, bisogna

❞ Le condizioni sono proibitive per le nostre possibilit­à

intervenir­e e lo stiamo già facendo con risorse nostre perché siamo costretti a farlo. I lavori sono già iniziati perché era l’unico modo per farci trovare pronti per il campionato. Ciò non significa, però, che le risorse che noi stiamo impiegando sono a fondo perduto». Cosa intende dire?

«Spero che l’amministra­zione comunale si sieda al tavolo con noi per capire come valorizzar­e questo sacrificio che stiamo facendo, perché il nostro impegno riguarda il progetto sportivo, la squadra, non può interessar­e lo stadio che è di proprietà del Comune».

Serviranno circa 5 milioni di euro per i lavori, soldi che il Comune non ha e che dovrete magari sottrarre al budget per la campagna acquisti.

«Abbiamo avviato i lavori con fondi nostri perché capiamo la contingenz­a del momento, però ci piacerebbe almeno ricevere da parte dell’amministra­zione comunale la disponibil­ità, rispetto a questo nostro investimen­to, a concederci lo stadio per un lungo periodo e a darci gli strumenti per potere, in qualche modo, rientrare di queste spese».

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