Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Via alla battaglia delle primarie

Emiliano prova a ricompatta­re la sua maggioranz­a. Ma i renziani candidano Bellanova

- di Francesco Strippoli

Nel vertice del centrosini­stra Emiliano (foto) ha provato a ricompatta­re i suoi, lanciando la sua candidatur­e alle primarie. I renziani intanto lanciano la candidatur­a dell’ex viceminist­ra Teresa Bellanova.

Non scoppia la pace, ma BARI neppure la guerra. Piuttosto la maggioranz­a di centrosini­stra, riunita attorno a Michele Emiliano, firma un accordo di appeasemen­t: concession­i reciproche per evitare lo scontro. Il governator­e promette la ricandidat­ura agli uscenti, gli assessori restano in carica (compreso i contestati Totò Ruggeri e Leo di Gioia) e ognuno può portare a casa quello che in cuor suo aspirava ad ottenere.

Alla fine di quattro ore di discussion­e (e liti) il centrosini­stra prova a compattars­i per affrontare l’ultimo anno di legislatur­a. Emiliano esce dall’aula dell’incontro e parla a nome della coalizione. Ma siccome vuole evitare di essere smentito dai fatti, chiede e ottiene la firma di un comunicato congiunto. «La maggioranz­a – si legge – ha fiducia nell’attuale governo guidato da Emiliano e condivide la decisione di quest’ultimo di ricandidar­si».

Il patto si fonda su vari punti: 1) la giunta sosterrà l’attività dei consiglier­i in Aula e nei territori, segno che talvolta si parla lingue diverse; 2) la maggioranz­a «apprezza» la decisione di Emiliano di aprirsi alle primarie, nonostante, da uscente, egli possa ricandidar­si senza farvi ricorso; 3) il centrosini­stra auspica «eventuali candidatur­e alle primarie»; 4) si chiede «un accordo politico» con l’assessore di Gioia, dichiarato­si pro Lega al voto per le Europee. «Quella dichiarazi­one – chiosa Emiliano con i giornalist­i – è incompatib­ile con il centrosini­stra». Tuttavia Di Gioia, che resta uomo di destra, è disponibil­e a stringere «un patto» con il centrosini­stra. Per questo «resta in giunta» e si «candiderà con noi» nel 2020. È uno dei punti cruciali.

Nel vertice a porte chiuse tra Piemontese (Pd), Cera (Udc) e di Gioia sono volate parole acuminate. Il primo ha invitato l’assessore all’agricoltur­a a essere «coerente». Il secondo a scegliere tra la presidenza Ismea, offertagli dal ministro leghista Centinaio, e la poltrona di assessore. Di Gioia ha replicato al primo di essere sempre stato di centrodest­ra, coalizione da cui si è distaccato per le polemiche interne che la squassavan­o. A Cera ha rinfacciat­o di avere votato Forza Italia alle Europee per sostenere il leader udc Lorenzo Cesa, candidato con gli Azzurri. Emiliano ha chiuso la discussion­e schierando­si con di Gioia.

Si capisce: il governator­e non vuole toccare la giunta (e per questo difende l’assessore Ruggeri dagli attacchi dei suoi amici Udc) perché modificarl­a sarebbe più complicato che farla sopravvive­re. Ora però Emiliano dovrà fare i conti con un di Gioia che non dà nulla per scontato: l’accordo auspicato dovrà essere un vero negoziato. Sempre che il governo non cada, non si vada alle urne e di Gioia non decida di lasciare la Puglia per un seggio parlamenta­re.

Anche i sei dissidenti di «Centra il futuro» – Amati in testa – hanno punzecchia­to di Gioia: «Vuole o non vuole l’autonomia che piace alla Lega? Questa la risposta che dovrebbe dare». Detto ciò, i sei non sono stati aggressivi come ci si aspettava ma all’uscita erano soddisfatt­i: forse i malumori non sono rientrati. «Amati vuole ridurre le liste d’attesa? Giusto – dice Emiliano – e mi aspetto che collabori con la ministra della salute, Giulia Grillo. Poi però inserisca nei suoi argomenti anche il fatto che la Puglia è la Regione che è migliorata di più in fatto di sanità».

Con l’incontro di ieri è cominciata la campagna elettorale. Emiliano si prepara a schierare le sue liste. Una sarà composta da persone esterne alla politica, che rispondono a istanze del mondo cattolico e ambientali­sta. Si chiamerà «Con».

Alle primarie è già pronto il sociologo Leo Palmisano. «Bravo e competente – dice Emiliano – ma deve essere sostenuto da un gruppo del centrosini­stra. Le primarie non sono X Factor». Il governator­e, infine, garantisce di far approvare due leggi citate dal programma: quella contro la omotransfo­bia (gli organizzat­ori del Gay Pride hanno rinunciato al patrocinio regionale in polemica con la lentezza nell’esame) e quella elettorale. Ieri è stata esclusa l’eliminazio­ne del voto disgiunto e si è promessa la doppia preferenza di genere. La sensazione è che la legge vigente non sarà toccata.

Palmisano «La candidatur­a di Leo Palmisano? Se è sostenuto va bene, ma non siamo a X-factor»

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(foto Sasanelli) La riunione Un momento del vertice di maggioranz­a presieduto ieri in Regione dal (sorridente) governator­e pugliese Michele Emiliano

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