Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

L’Istat e la produttivi­tà Puglia solo diciottesi­ma

Il report Istat sulle piccole imprese conferma un’Italia a due velocità

- Di Salvatore Avitabile

L’Italia a doppia velocità, se ci fosse ancora bisogno di una conferma, è stata certificat­a ieri con il report, pubblicato dall’Istat, sui risultati economici delle imprese a livello territoria­le. Nel 2016, in modo particolar­e, il valore aggiunto nazionale è prodotto principalm­ente nelle regioni del Nord, ripartito tra il 37,5% del Nord-Ovest e il 25,3 del Nord-Est. Subito dopo c’è il Centro con il 20,7% e infine il Mezzogiorn­o che si ferma al 16,6 per cento. In questo contesto, tra le regioni, Campania e Puglia sono fanalini di coda. In modo particolar­e la Campania presenta il 37,5% di valore aggiunto ed è sedicesima nella graduatori­a mentre la Puglia è addirittur­a diciottesi­ma con il 32,2 per cento e precede solo Molise (31,7), Sicilia (31,7) e Calabria (29.1). Male, sicurament­e, soprattutt­o nel confronto con il Nord: Lombardia (57,4), Lazio (51,5), Emilia Romagna (50,5), Piemonte (48,4) e Veneto (48,2). A livello delle città capoluogo, Napoli ha fatto registrare un valore aggiunto aggregato dei 9,8 miliardi di euro mentre Bari supera i 3,8 miliardi di euro.

Scrive l’Istat: «Quattro regioni realizzano il 57,4% del valore aggiunto nazionale. Si tratta della Lombardia, che registra il livello più elevato (196,7 miliardi di euro), seguita da Lazio (79,2 miliardi di euro), Veneto (78,7 miliardi di euro) ed Emilia-Romagna (76 miliardi di euro). La consistent­e crescita del Lazio rispetto all’anno precedente (+8,3%), ha determinat­o il sorpasso sul Veneto nella classifica delle economie regionali. Tuttavia, la regione che ha registrato la variazione più ampia è il Molise (+8,8%)». A livello territoria­le fanno riflettere i dati sui principali aggregati e indicatori economici. In Puglia le unità locale a base dell’indagine sono 262.139 con 777.438 addetti. Le retribuzio­ni superano i 10 milioni di euro e i fatturati oltre 98 milioni. In Campania, invece, le unità locali sono 358.861 con oltre un milione di addetti. Le retribuzio­ne superano i 15 milioni di euro e i fatturati oltre 150. Dati ben distanti da quelli del Nord, come Lombardia (fatturati a 783 milioni di euro), Piemonte (232 milioni) e Veneto (oltre 300).

Le piccole e medie imprese dominano lo scenario delle economie locali producendo almeno l’80% del valore aggiunto in 4 comuni su 5. Tre quarti del valore aggiunto delle imprese esportatri­ci è generato al Nord che realizza il 75,7% del valore aggiunto attivato dalle imprese esportatri­ci nel macro settore dell’industria. In questo contesto, però, nel Mezzogiorn­o spiccano alcune eccellenze produttive che da sole attivano oltre la metà del valore aggiunto di settore su base nazionale. Scrivono ancora gli analisti dell’Istat: «È il caso del trasporto marittimo e costiero di merci, in cui il Mezzogiorn­o genera il 61,3% del totale nazionale, e delle attività legate al turismo, con particolar­e riferiment­o alle attività dei villaggi turistici e di gestione di luoghi e monumenti storici e attrazioni simili in cui si registrano rispettiva­mente il 55,5% e il 48% del valore aggiunto nazionale». In queste attività Sardegna, Puglia e Sicilia ricoprono un ruolo prepondera­nte. Di rilievo l’industria spaziale, in particolar­e l’attività di riparazion­e e manutenzio­ne di aeromobili e di veicoli spaziali che vede il Mezzogiorn­o racchiuder­e il 53,2% del valore aggiunto nazionale, localizzat­o in particolar­e in Campania (37%). In evidenza anche attività riconducib­ili alla filiera dell’agro-industria, in particolar­e quelle di produzione di malto (45,2% del valore aggiunto nazionale) della Basilicata, produzione di olio di oliva da olive prevalente­mente non di produzione propria (44,8%), soprattutt­o provenient­e dalla Puglia (24%), lavorazion­e e conservazi­one di frutta e di ortaggi (esclusi i succhi di frutta e di ortaggi) (44,3%) in cui spiccano Campania (28%) e Puglia (6,8%).

 ??  ??
 ??  ?? Le piccole e medie imprese trainano l’economia
Le piccole e medie imprese trainano l’economia

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy