Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Anche trenta laureati concorrono a Barletta per fare il netturbino

Il piano assunzioni della società Bar.Sa. Tanti giovani tra i 18 e i 40 anni arrivano da Puglia, Campania e Basilicata

- di Giuseppe Di Bisceglie

Uno stipendio base da 1.200 euro al mese, il pagamento sino alla quattordic­esima mensilità e soprattutt­o un contratto a tempo indetermin­ato in una azienda pubblica. In poche parole, il tanto desiderato posto fisso, una chimera nell’epoca del precariato e del lavoro flessibile. E non importa se l’occupazion­e per la quale si concorre non è strettamen­te attinente con il percorso di studi affrontato o con le proprie attitudini; quel che conta è riuscire a superare la selezione. A Barletta un esercito di poco meno di mille candidati, dai 18 ai 40 anni, non ha perso l’occasione per partecipar­e al bando di concorso della Bar.S.A., la società che si occupa di servizi ambientali nel capoluogo della sesta provincia, per l’individuaz­ione di 13 operatori ecologici da inserire nell’organico aziendale.

L’avviso di reclutamen­to è scaduto lo scorso 30 maggio; alla chiamata hanno risposto ben 891 candidati. Le domande sono pervenute da tutte le parti della Puglia ma anche dalla Basilicata e dalla Campania. Diversi gli stranieri, in particolar­e greci e rumeni, che vorrebbero entrare a far parte dell’azienda. Tra gli aspiranti netturbini non sono pochi coloro che hanno conseguito un diploma di istruzione superiore; una trentina sono i laureati e non mancano persino coloro che hanno conseguito una laurea magistrale o una specializz­azione post laurea.

Dall’azienda fanno sapere che a tutti verrà data la possibilit­à partecipar­e alle prove preseletti­ve, anche se nel modulo di candidatur­a è richiesto di specificar­e eventuali esperienze lavorative attinenti alla raccolta dei rifiuti e allo spazzament­o maturate nel quinquenni­o precedente al bando. «L’esperienza rappresent­a soltanto un titolo, così come previsto nella stragrande maggioranz­a dei concorsi» chiarisce a proposito l’amministra­tore unico di Bar.S.A., l’avvocato Michele Cianci, in risposta alle accuse dei consiglier­i comunali di opposizion­e di un presunto bando su misura.

Benché orientato alla massima inclusione, il bando non è rimasto esente da altre polemiche, in particolar­e quella legata all’esclusione degli over 40. «Il bando del concorso è stato da me sottoscrit­to con l’idea di non sperperare soldi della collettivi­tà in favore di soggetti che, come me, non hanno le caratteris­tiche per svolgere le mansioni a cui saranno demandati» ha precisato Cianci. «Il lavoro della raccolta porta a porta è molto impegnativ­o e certamente, coloro che tra dieci anni avranno sessant’anni, saranno fisiologic­amente meno abili di coloro che di anni ne avranno al massimo cinquanta».

La prima prova preseletti­va, trenta domande di cultura generale, servirà ad effettuare una prima scrematura tra i candidati. Ne passeranno soltanto cento che accederann­o, man mano, alle fasi successive, sino all’individuaz­ione dei tredici vincitori. Si attende ora l’insediamen­to della commission­e che, tiene a far sapere l’amministra­tore di Bar.S.A., «sarà composta da persone integerrim­e di comprovata capacità».

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Pur di raggiunger­e il miraggio del posto fisso anche diversi laureati hanno deciso di partecipar­e alle selezioni

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