Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Anche trenta laureati concorrono a Barletta per fare il netturbino
Il piano assunzioni della società Bar.Sa. Tanti giovani tra i 18 e i 40 anni arrivano da Puglia, Campania e Basilicata
Uno stipendio base da 1.200 euro al mese, il pagamento sino alla quattordicesima mensilità e soprattutto un contratto a tempo indeterminato in una azienda pubblica. In poche parole, il tanto desiderato posto fisso, una chimera nell’epoca del precariato e del lavoro flessibile. E non importa se l’occupazione per la quale si concorre non è strettamente attinente con il percorso di studi affrontato o con le proprie attitudini; quel che conta è riuscire a superare la selezione. A Barletta un esercito di poco meno di mille candidati, dai 18 ai 40 anni, non ha perso l’occasione per partecipare al bando di concorso della Bar.S.A., la società che si occupa di servizi ambientali nel capoluogo della sesta provincia, per l’individuazione di 13 operatori ecologici da inserire nell’organico aziendale.
L’avviso di reclutamento è scaduto lo scorso 30 maggio; alla chiamata hanno risposto ben 891 candidati. Le domande sono pervenute da tutte le parti della Puglia ma anche dalla Basilicata e dalla Campania. Diversi gli stranieri, in particolare greci e rumeni, che vorrebbero entrare a far parte dell’azienda. Tra gli aspiranti netturbini non sono pochi coloro che hanno conseguito un diploma di istruzione superiore; una trentina sono i laureati e non mancano persino coloro che hanno conseguito una laurea magistrale o una specializzazione post laurea.
Dall’azienda fanno sapere che a tutti verrà data la possibilità partecipare alle prove preselettive, anche se nel modulo di candidatura è richiesto di specificare eventuali esperienze lavorative attinenti alla raccolta dei rifiuti e allo spazzamento maturate nel quinquennio precedente al bando. «L’esperienza rappresenta soltanto un titolo, così come previsto nella stragrande maggioranza dei concorsi» chiarisce a proposito l’amministratore unico di Bar.S.A., l’avvocato Michele Cianci, in risposta alle accuse dei consiglieri comunali di opposizione di un presunto bando su misura.
Benché orientato alla massima inclusione, il bando non è rimasto esente da altre polemiche, in particolare quella legata all’esclusione degli over 40. «Il bando del concorso è stato da me sottoscritto con l’idea di non sperperare soldi della collettività in favore di soggetti che, come me, non hanno le caratteristiche per svolgere le mansioni a cui saranno demandati» ha precisato Cianci. «Il lavoro della raccolta porta a porta è molto impegnativo e certamente, coloro che tra dieci anni avranno sessant’anni, saranno fisiologicamente meno abili di coloro che di anni ne avranno al massimo cinquanta».
La prima prova preselettiva, trenta domande di cultura generale, servirà ad effettuare una prima scrematura tra i candidati. Ne passeranno soltanto cento che accederanno, man mano, alle fasi successive, sino all’individuazione dei tredici vincitori. Si attende ora l’insediamento della commissione che, tiene a far sapere l’amministratore di Bar.S.A., «sarà composta da persone integerrime di comprovata capacità».