Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«I sindaci? È colpa di ditte in odor di mafia»

Vitto (Anci Puglia) replica all’assessore Capone. E Confindust­ria accusa il sistema degli Aro

- Di Antonio Della Rocca

Il vero bubbone sono le ditte, specie quelle in odor di mafia, «che non riescono a gestire come si deve i servizi di nettezza urbana o che ricevono interditti­ve», creando disagi ai cittadini e offuscando l’immagine dell’intera regione, secondo il presidente dell’Anci Puglia, Domenico Vitto. Il numero uno regionale dell’associazio­ne che riunisce i Comuni italiani, ha le idee piuttosto chiare sul fenomeno della mala gestione dei rifiuti che ha visto in questi giorni protagonis­ta in negativo Monopoli, città che dopo essere stata inserita nella lista delle 52 destinazio­ni turistiche raccomanda­te dal New York Times, è finita sotto i riflettori per la spazzatura ammucchiat­a lungo le strade. Un pessimo biglietto da visita per la Puglia intera che ha fatto irritare l’assessora regionale all’Industria turistica e culturale, Loredana Capone, da cui è partito un monito rivolto ai sindaci per l’utilizzo più massiccio delle fototrappo­le contro gli incivili. «Bisogna prendere atto del fatto che vi è una diffusa inciviltà – sottolinea Vitto – e se non lo facciamo finisce che è sempre colpa dei sindaci. Quello dei rifiuti sarà il vero problema che noi sindaci saremo chiamati ad affrontare nei prossimi anni», sostiene Domenico Vitto, assai sensibile ai temi del decoro e dell’immagine essendo sindaco di Polignano a Mare, uno dei più importanti gioielli turistici della Puglia.

E una buona immagine, nella comunità digitalizz­ata di oggi, si costruisce anche attraverso le recensioni dei turisti, come ha fatto notare Loredana Capone. «Le fototrappo­le, se meglio utilizzate, potrebbero aiutarci – sostiene ancora Vitto – e comunque il problema, quando non è imputabile all’inciviltà, interessa le ditte appaltatri­ci. Ricevono interditti­ve antimafia, ci sono sempre problemi che vanno a discapito dei servizi». Anche per il presidente di Confindust­ria Turismo Lecce, Giuseppe Coppola, «i sindaci non possono essere sempre il capro espiatorio, perché non stabilisco­no le regole con cui operare». Secondo Coppola, alla radice delle disfunzion­i dei servizi di raccolta e smaltiment­o dei rifiuti, vi è la suddivisio­ne del territorio in Aro (Ambito di raccolta ottimale). «All’Aro Lecce 11 appartengo­no i comuni di Gallipoli, Alliste, Melissano, Racale e Taviano, quindi, parliamo di un comprensor­io molto vasto – osserva Coppola – che non è facilmente gestibile da una sola ditta. Vorrei comprender­e quali vantaggi si possono avere da un sistema del genere, consideran­do, per esempio, che Gallipoli, essendo una città turistica, ha esigenze completame­nte diverse da Melissano che ha una vocazione agricola e industrial­e».

Vitto Non riescono a gestire a dovere i servizi di raccolta

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