Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«I sindaci? È colpa di ditte in odor di mafia»
Vitto (Anci Puglia) replica all’assessore Capone. E Confindustria accusa il sistema degli Aro
Il vero bubbone sono le ditte, specie quelle in odor di mafia, «che non riescono a gestire come si deve i servizi di nettezza urbana o che ricevono interdittive», creando disagi ai cittadini e offuscando l’immagine dell’intera regione, secondo il presidente dell’Anci Puglia, Domenico Vitto. Il numero uno regionale dell’associazione che riunisce i Comuni italiani, ha le idee piuttosto chiare sul fenomeno della mala gestione dei rifiuti che ha visto in questi giorni protagonista in negativo Monopoli, città che dopo essere stata inserita nella lista delle 52 destinazioni turistiche raccomandate dal New York Times, è finita sotto i riflettori per la spazzatura ammucchiata lungo le strade. Un pessimo biglietto da visita per la Puglia intera che ha fatto irritare l’assessora regionale all’Industria turistica e culturale, Loredana Capone, da cui è partito un monito rivolto ai sindaci per l’utilizzo più massiccio delle fototrappole contro gli incivili. «Bisogna prendere atto del fatto che vi è una diffusa inciviltà – sottolinea Vitto – e se non lo facciamo finisce che è sempre colpa dei sindaci. Quello dei rifiuti sarà il vero problema che noi sindaci saremo chiamati ad affrontare nei prossimi anni», sostiene Domenico Vitto, assai sensibile ai temi del decoro e dell’immagine essendo sindaco di Polignano a Mare, uno dei più importanti gioielli turistici della Puglia.
E una buona immagine, nella comunità digitalizzata di oggi, si costruisce anche attraverso le recensioni dei turisti, come ha fatto notare Loredana Capone. «Le fototrappole, se meglio utilizzate, potrebbero aiutarci – sostiene ancora Vitto – e comunque il problema, quando non è imputabile all’inciviltà, interessa le ditte appaltatrici. Ricevono interdittive antimafia, ci sono sempre problemi che vanno a discapito dei servizi». Anche per il presidente di Confindustria Turismo Lecce, Giuseppe Coppola, «i sindaci non possono essere sempre il capro espiatorio, perché non stabiliscono le regole con cui operare». Secondo Coppola, alla radice delle disfunzioni dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti, vi è la suddivisione del territorio in Aro (Ambito di raccolta ottimale). «All’Aro Lecce 11 appartengono i comuni di Gallipoli, Alliste, Melissano, Racale e Taviano, quindi, parliamo di un comprensorio molto vasto – osserva Coppola – che non è facilmente gestibile da una sola ditta. Vorrei comprendere quali vantaggi si possono avere da un sistema del genere, considerando, per esempio, che Gallipoli, essendo una città turistica, ha esigenze completamente diverse da Melissano che ha una vocazione agricola e industriale».
Vitto Non riescono a gestire a dovere i servizi di raccolta