Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Quant’è buona la Falanghina di Capitanata
Dici Falanghina e pensi alla Campania, al Sannio, ai campi Flegrei, ma da anni la Falanghina è anche Puglia. È la zona nord della regione, quella che si suole chiamare Capitanata, il territorio dove si trova la maggior concentrazione di coltivazioni. Se a sud, nel Salento, c’è principalmente il Fiano, qui domina la Falanghina. Una suddivisione sicuramente non casuale, dovuta alla diversa conformazione dei terreni che in questa zona sono prevalentemente formati da sabbie e argille derivanti da terreni alluvionali. Tutto il tavoliere, non dimentichiamolo, è una pianura di sollevamento, cioè una pianura che anticamente era sommersa dalle acque del mare. Ecco, in questo territorio, la Falanghina nella sua versione pugliese esprime forse il meglio, capace a volte di offuscare anche le sue più celebri consorelle.
La versione della cantina Borgo Turrito, con terreni alle porte di Foggia, è ottimamente diretta da Luca Scapola, giovane e dinamico enologo-patron, e porta già nel nome, Terra Cretosa, i suoi tratti distintivi. Giallo paglierino chiaro con profumi che in questo momento richiamano la frutta tropicale e i fiori bianchi. Vino di buona struttura, ben equilibrato, di discreta lunghezza e con finale che ricorda la mandorla. Sarà interessante vedere la sua evoluzione nel tempo, anche breve, appena avrà assorbito i profumi di fermentazione per cedere il passo ad altro. Non mi sorprenderei se questo vino già adesso godibile ci riservasse altre piacevoli sorprese in futuro. Chi berrà vedrà!