Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Palmisano gioca a carte scoperte «Io alle primarie per la sinistra»
«Io non ho mai inteso le primarie come X Factor. Quando penso alla mia candidatura la penso come ad una candidatura organizzata che vuole costruire un percorso politico successivo». Leonardo Palmisano, 45 anni, sociologo e scrittore, rompe gli indugi e fa sul serio. Almeno lui ci sarà a contendere a Michele Emiliano la guida della coalizione di centrosinistra in vista delle Regionali del 2020. «Con lo scopo principale – dice – di intercettare un consenso che altrimenti andrebbe perso».
Come nasce l’idea di candidarsi?
«Nasce da una considerazione obiettiva all’indomani delle Europee. Io ho rinunciato a candidarmi per la lista di
Possibile (il partito fondato da Pippo Civati, ndr) ma avevo già preannunciato che in qualche misura mi sarei impegnato. Dopo aver visto il risultato miserrimo raggiunto dalle diverse sinistre ho intuito l’esistenza di uno spazio, perché in Puglia abbiamo la necessità urgente di ricostruire consenso a sinistra e visto che le prossime elezioni sono le Regionali ho pensato di rimettermi in campo insieme a non pochi amici».
Chi sono questi amici?
«C’è un pezzo della classe dirigente di Sel e un pezzo di Sinistra Democratica con cui ho condiviso quasi un ventennio di militanza politica. Un pezzo che è stato fermo per parecchio tempo perché non ha trovato un contenitore capace di poter allargare il panorama della sinistra. Poi ci sono amici che si sono aggiunti negli ultimi anni, pezzi del mondo cattolico, i Verdi, intellettuali che vogliono costruire un programma, militanti dei movimenti No Tap e No Triv».
Ma cosa pensa di Emiliano?
«Non vedo in Emiliano un avversario. Bisogna dare tutti un contributo per rinnovare il quadro politico regionale partendo dai temi e non dalle persone. Per questo la mia campagna sarà sui temi, sui quali si può condividere un percorso con Emiliano. Più volte ho espresso apprezzamento per cose fatte da lui anche se è certo che ci sono differenze di vedute. Io ed Emiliano abbiamo però un avversario comune che è Salvini».
Cosa pensa del metodo Emiliano, dell’allargamento a pezzi del centrodestra?
«Ribalto la questione. Penso che si possano evitare allargamenti ed eccessi di sconfinamenti se la sinistra è forte. Abbiamo bisogno di irrobustire la sinistra su alcune tematiche. Per questo il nome che vorrei dare al movimento che ho in mente è Ambiente e Lavoro».
Come sono i rapporti con “La Giusta Causa”, il movimento di Michele Laforgia e con “C-Entra il Futuro”, l’associazione guidata da Fabiano Amati?
«Per ora non ci sono rapporti, non sono stato chiamato».
Qualcuno sostiene che la
❞I suoi sostenitori Con me pezzi della classe dirigente di Sel e di Sinistra democratica, un po’ di mondo cattolico e verdi, militanti dei movimenti No tap e triv
Il governatore Non vedo in lui un avversario. Bisogna dare un contributo per rinnovare il quadro politico. Il nostro nemico comune è Salvini
Laforgia e Amati Con i loro movimenti non ho avuto alcun contatto Il mio obiettivo è raggiungere un risultato a doppia cifra in nome della sinistra
sua sia una candidatura di facciata.
«La mia non è una candidatura maturata in autonomia. Non vogliamo far scaldare i muscoli ad Emiliano ma creare uno spazio».
Ma qual è il suo obiettivo realistico?
«Raggiungere un risultato a doppia cifra in modo che questo possa essere un elemento non solo per bilanciare la presenza di ciò che sta a destra del Pd nella coalizione ma per riqualificare in chiave tematica la sinistra».