Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Popolare, finisce l’era Jacobini

L’addio del presidente dopo oltre trent’anni. La banca di Bari a Giannelli e De Bustis

- di Cinzia Semeraro

Gianvito Giannelli è il nuovo presidente della Banca Popolare di Bari, Vincenzo De Bustis il neo amministra­tore delegato. La svolta si è registrata ieri sera con l’addio dello storico presidente Marco Jacobini, figlio del fondatore, rimasto alla guida dell’istituto per oltre trent’anni.

Solo quattro giorni fa aveva incassato la fiducia da parte dell’assemblea dei soci in occasione dell’approvazio­ne del bilancio (in rosso di 420,2 milioni di euro) e dell’elezione del nuovo consiglio d’amministra­zione. Ieri Marco Jacobini, da sempre presidente della banca Popolare di Bari, ha invece deciso di dire basta. Avrebbe terminato il suo mandato a fine anno, ma domenica scorsa sembrava ancora intenziona­to a restare in sella («ci sono – aveva dichiarato sibillino – resto, anche se non sono incollato alla poltrona»).

Nelle ultime ore invece il dietrofron­t, che peraltro era nell’aria già da tempo. Al suo posto il nuovo cda ha eletto il docente universita­rio Gianvito Giannelli, mentre l’altro neo consiglier­e Vincenzo De Bustis ricoprirà il ruolo di amministra­tore delegato. Il cambio della governance, che ha portato nel consiglio d’amministra­zione anche Giulio Codacci Pisanelli, Patrizia Michela Giangualan­o e Francesco Ago (che subentrano a Modestino Di Taranto, Luca Montrone e Francesco Giovanni Viti) e riconferma­to l’uscente Francesco Pignataro e i consiglier­i Raffaele De Rango, Francesco Venturelli, Paolo Nitti e Gianfranco Viesti, alla fine ha coinvolto anche lo storico presidente.

Jacobini avrebbe confidato ai suoi più stretti collaborat­ori di aver ritenuto chiuso un ciclo che, pur fra le non poche difficoltà degli ultimi anni, ha visto la Banca fondata nel 1960 diventare il primo gruppo creditizio del Mezzogiorn­o una tra le più importanti “popolari” d’Italia, passando da 3 a 400 sportelli in pochi decenni anche attraverso 26 acquisizio­ni. Certo sulla scelta devono aver pesato anche i problemi degli ultimi tempi: oltre al bilancio in negativo, anche le inchieste della Procura per truffa e false comunicazi­oni agli organi di vigilanza e le ispezioni di Consob e Banca d’Italia. Problemi per risolvere i quali Jacobini conta di aver gettato le basi.

Per far fronte alle perdite, il cda della banca nei giorni scorsi ha delineato una serie di iniziative strategich­e che si innestano nel quadro del nuovo Piano industrial­e 2019-2023 approvato a gennaio 2019 e che prevedono principalm­ente due operazioni da realizzare entro l’anno: la cartolariz­zazione sintetica tranched covered su portafogli di crediti in bonis e la cessione della partecipaz­ione di controllo nella Cassa di Risparmio di Orvieto. «Bisogna lavorare tantissimo, essere coesi, forti – aveva detto Jacobini al termine dell’assemblea di domenica - cercare di attuare tutto quello che è possibile per mettere la banca in condizioni di continuare a lavorare». Un impegno che comunque porterà ora avanti da presidente onorario. E con non poche nubi legate ai conti dello storico istituto.

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I tre protagonis­ti della vicenda Nella foto grande Marco Jacobini, che dopo l’addio ricoprirà il ruolo di presidente onorario della Banca Popolare di Bari. Nelle foto sopra il nuovo presidente Gianvito Giannelli e l’ad Vincenzo De Bustis

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