Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Molo San Nicola, nuovi sequestri Ma nei mercati rionali igiene zero
Merce a rischio per la salute, altro sequestro dopo il blitz di martedì
Continuano i sequestri di pesce e molluschi senza tracciabilità al Molo San Nicola di Bari. Oggi il sindaco Decaro incontrerà i pescatori per convincerli a regolarizzare le proprie attività. Ma per un molo che non rispetta le più elementari norme igienico-sanitarie c’è un diffuso allarme sporcizia nei mercati coperti rionali. Dall’ex Manifattura Tabacchi (nella
foto) del Libertà alla struttura di via Caldarola, a Japigia, muri fatiscenti e sotterranei con rifiuti a pochi metri da carne, frutta e verdura.
Qualche ambulante alla fine è tornato. Incurante dei controlli del giorno precedente. Pronto a vendere pesce, crostacei e molluschi. Senza autorizzazioni e senza il rispetto delle più elementari norme igienico-sanitarie. Ma ad attenderlo c’era già la polizia locale. E così è scattata l’ennesima sanzione e l’ennesimo sequestro. Di oltre 20 chili di prodotti ittici. Senza alcuna tracciabilità. Il Molo San Nicola a Bari continua a far parlare di sé per la presenza di venditori non a norma, grazie al blitz scattato martedì mattina e che ha permesso di liberare quell’angolo di lungomare. Che se i baresi conoscono come N’ terr a la lanz, turisti, blogger di cucina e chef celebrano nelle loro storie su Instagram e sui canali Youtube. Per esaltare questo folcloristico tempio enogastronomico del pesce crudo. Ma senza regole. I controlli delle ultime 48 ore - con ben 17 sanzioni da 33mila euro, 300 chili di merce sequestrata e distrutta (perché ritenuta rischiosa anche per la distribuzione tra le mense dei poveri e dei bisognosi) sarebbero stati intensificati durante diverse segnalazioni ed esposti ben dettagliati. Sia sulle precarie condizioni di vendita, sia sull’utilizzo dell’acqua di mare per il lavaggio del pescato, in un tratto della città dove persiste da anni il divieto di balneazione e di prelievo. «I controlli proseguiranno senza soluzione di continuità al fine di garantire la salute dei clienti e di ignari avventori che acquistano anche prodotti ittici surgelati che, oltre ad essere privi di tracciabilità, non possono essere consumati crudi o cotti in quanto non più sottoposti alla catena del freddo» è l’allarme lanciato dal comandante della polizia locale, Michele Palumbo.
Intanto il Comune prova nuovamente a tendere la mano ai pescatori. Oggi alle 12 il sindaco Antonio Decaro e l’assessora allo Sviluppo Economico e al Mare, Carla Palone, incontreranno una delegazione dei venditori per rilanciare l’offerta di licenze e autorizzazioni, offerta sempre respinta negli ultimi due anni. Palazzo di Città infatti non intende affatto cancellare questo angolo di baresità, ma vuole ripristinarlo con regole certe, condizioni a norma sia per la vendita e sia per la somministrazione. Insomma, farne un sushi bar del pescato nostrano grazie alla costituzione di nuove cooperative sul modello di quelle già attive a Santo Spirito e Torre a mare. Sul Molo San Nicola i banconi in acciaio inox, installati due anni fa proprio per incentivare la presenza autorizzata di venditori e ambulanti, giacciono ancora lì. Ma sono stati sempre ignorati per far spazio a banchetti improvvisati e frigoriferi. Da smantellare immediatamente in caso di fuga dai controlli.
A Bari
Da due giorni frigo e banconi passati al setaccio