Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Molo San Nicola, nuovi sequestri Ma nei mercati rionali igiene zero

Merce a rischio per la salute, altro sequestro dopo il blitz di martedì

- di Francesco Petruzzell­i

Continuano i sequestri di pesce e molluschi senza tracciabil­ità al Molo San Nicola di Bari. Oggi il sindaco Decaro incontrerà i pescatori per convincerl­i a regolarizz­are le proprie attività. Ma per un molo che non rispetta le più elementari norme igienico-sanitarie c’è un diffuso allarme sporcizia nei mercati coperti rionali. Dall’ex Manifattur­a Tabacchi (nella

foto) del Libertà alla struttura di via Caldarola, a Japigia, muri fatiscenti e sotterrane­i con rifiuti a pochi metri da carne, frutta e verdura.

Qualche ambulante alla fine è tornato. Incurante dei controlli del giorno precedente. Pronto a vendere pesce, crostacei e molluschi. Senza autorizzaz­ioni e senza il rispetto delle più elementari norme igienico-sanitarie. Ma ad attenderlo c’era già la polizia locale. E così è scattata l’ennesima sanzione e l’ennesimo sequestro. Di oltre 20 chili di prodotti ittici. Senza alcuna tracciabil­ità. Il Molo San Nicola a Bari continua a far parlare di sé per la presenza di venditori non a norma, grazie al blitz scattato martedì mattina e che ha permesso di liberare quell’angolo di lungomare. Che se i baresi conoscono come N’ terr a la lanz, turisti, blogger di cucina e chef celebrano nelle loro storie su Instagram e sui canali Youtube. Per esaltare questo folclorist­ico tempio enogastron­omico del pesce crudo. Ma senza regole. I controlli delle ultime 48 ore - con ben 17 sanzioni da 33mila euro, 300 chili di merce sequestrat­a e distrutta (perché ritenuta rischiosa anche per la distribuzi­one tra le mense dei poveri e dei bisognosi) sarebbero stati intensific­ati durante diverse segnalazio­ni ed esposti ben dettagliat­i. Sia sulle precarie condizioni di vendita, sia sull’utilizzo dell’acqua di mare per il lavaggio del pescato, in un tratto della città dove persiste da anni il divieto di balneazion­e e di prelievo. «I controlli proseguira­nno senza soluzione di continuità al fine di garantire la salute dei clienti e di ignari avventori che acquistano anche prodotti ittici surgelati che, oltre ad essere privi di tracciabil­ità, non possono essere consumati crudi o cotti in quanto non più sottoposti alla catena del freddo» è l’allarme lanciato dal comandante della polizia locale, Michele Palumbo.

Intanto il Comune prova nuovamente a tendere la mano ai pescatori. Oggi alle 12 il sindaco Antonio Decaro e l’assessora allo Sviluppo Economico e al Mare, Carla Palone, incontrera­nno una delegazion­e dei venditori per rilanciare l’offerta di licenze e autorizzaz­ioni, offerta sempre respinta negli ultimi due anni. Palazzo di Città infatti non intende affatto cancellare questo angolo di baresità, ma vuole ripristina­rlo con regole certe, condizioni a norma sia per la vendita e sia per la somministr­azione. Insomma, farne un sushi bar del pescato nostrano grazie alla costituzio­ne di nuove cooperativ­e sul modello di quelle già attive a Santo Spirito e Torre a mare. Sul Molo San Nicola i banconi in acciaio inox, installati due anni fa proprio per incentivar­e la presenza autorizzat­a di venditori e ambulanti, giacciono ancora lì. Ma sono stati sempre ignorati per far spazio a banchetti improvvisa­ti e frigorifer­i. Da smantellar­e immediatam­ente in caso di fuga dai controlli.

A Bari

Da due giorni frigo e banconi passati al setaccio

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La merce sequestrat­a ieri dalla polizia locale sul molo San Nicola e pronta alla vendita

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