Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Qua frutta, là immondizia Nei mercati rionali l’igiene resta un optional

Muri e soffitti incrostati all’ex Manifattur­a, ascensore horror a Japigia

- Di Francesco Petruzzell­i

In via Nicolai i miasmi li BARI senti già dall’ingresso. Di pesce marcio, di verdura andata a male, di fogna. E di escrementi. Cosa ci faranno mai in un mercato coperto? Basterebbe chiederlo ai proprietar­i dei cani che risiedono nei dintorni del quadrilate­ro della ex Manifattur­a. E la stessa domanda andrebbe girata anche all’Amiu. «Visto che qui non si vede mai» sentenzia una signora mentre trascina il carrello della spesa tra le viuzze asfittiche del Libertà.

In via Caldarola, al quartiere Japigia, deve esserci stato un crollo. Non tanto metaforica­mente degli affari. Quanto all’interno di vecchi ascensori che portano sino ai sotterrane­i. Cumuli e cumuli di detriti, di rifiuti e fiumi di urine. La domanda è sempre la stessa:. ma i controlli dove sono? Questa è l’altra faccia della vita dei mercati a Bari. Due cartoline che fotografan­o la situazione delle bancarelle giornalier­e di frutta e verdura. Lì dove ci sarà pure la legalità per ottenere uno stallo o un box bisogna presentare regolare domanda alla Ripartizio­ne Sviluppo Economico, altrimenti si resta a casa - ma non il rispetto delle norme igienico sanitarie. Le stesse - si badi bene - che vengono giustament­e contestate in queste ore ai venditori abusivi di pesce sul Molo San Nicola a suon di blitz e sequestri. Con la differenza che se lì le violazioni avvengono alla luce del sole (sotto gli occhi dei turisti incuriosit­i o di qualche governante tuttofare della Bari Bene con vista lungomare e Umbertino) nei mercati sono invisibili. Qualche cliente protesta, altri chiudono invece un occhio perché in fondo in questi mercati non si spende poi così male. E non casca il mondo se qualche mela campeggia su bancone insozzato

Al Libertà Nell’ex opificio di sigarette corridoi pieni di abusivi

Scandalo Nella sede di via Caldarola interrati da fare paura

I controlli Latitano sul fronte della pulizia e degli alimenti

o se una fettina di pollo del banco macelleria è esposta sotto un cielo di calcinacci cadenti, ragnatele e polvere. Basta farsi un giro nella ex Manifattur­a ed evitare di guardare il soffitto. Passerebbe la voglia di fare acquisti, rimpiangen­do gli anni in cui da queste parti il mercato si svolgeva per strada. E che qualcosa nell’ex opificio di sigarette - adattato nel giugno 2001 a luogo commercial­e - non vada per il verso giusto lo si intuisce dai piccoli e grandi dettagli. Prendiamo il lato di via Crisanzio. In pratica non esiste più. Le serrande dei box sono rigorosame­nte chiuse da anni. E di venditori di frutta, di articoli per la casa o di intimo nemmeno l’ombra. Attraversa­to il malmesso giardino interno dove c’è chi giura di aver visto spesso i venditori di prodotti ittici pulire il pesce nella fontana centrale - si passa dal lato più vivo (si fa per dire) di via Nicolai. Dove si sta ammassati come sardine perché tra i corridoi e le vie di fuga oggi spunta il venditore abusivo di meloncini, domani quello delle uova (con buona pace della filiera e della tracciabil­ità) e domani ancora quello dell’insalate, del prezzemolo e dei fagiolini. Con la stessa domanda che non trova risposta. Ma i controlli dove sono? E i restanti venditori che pagano le tasse come si sentono? Domande alle quali il Comune tenta di dare risposte con progetti di riqualific­azione visto che la Manifattur­a ma chissà quando - sarà ridimensio­nata nella sua formula mercato giornalier­o per lasciare spazio a luoghi di aggregazio­ne, slow food e la nuova sede del CNR, il Consiglio Nazionale delle Ricerche. Senza dimenticar­e Porta Futuro 2, l’incubatore di imprese e di start up.

A Japigia invece pare non essere cambiato nulla dopo anni di denunce e di segnalazio­ni. L’ultima un mese fa del gruppo comunale del M5S a margine di un sopralluog­o nella struttura di via Caldarola. Proprio nello stesso momento storico dove, sempre a Japigia, si aspetta il nuovo mercato coperto di via Pitagora. Architetto­nicamente «orribile», ma unica ancora di salvezza per togliere le bancarelle tra le stradine delle case popolari. Dove in caso di necessità e di pronto intervento non ci passa nemmeno un’ambulanza.

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Box di prodotti ittici in cattivo stato di ordine e pulizia nella ex Manifattur­a di via Nicolai, dove i miasmi raggiungon­o anche gli esterni
Detriti negli ex ascensori della struttura, in totale disuso e abbandono nonostante le tante segnalazio­ni dei venditori Box di prodotti ittici in cattivo stato di ordine e pulizia nella ex Manifattur­a di via Nicolai, dove i miasmi raggiungon­o anche gli esterni
 ??  ?? Clienti all’interno della ex Manifattur­a di Bari, tra acqua sporca e cassette di pesce adagiate al sole
Bancarelle improvvisa­te nei corridoi della Manifattur­a a dispetto delle via di fuga
Rifiuti nei sotterrane­i del mercato coperto
Clienti all’interno della ex Manifattur­a di Bari, tra acqua sporca e cassette di pesce adagiate al sole Bancarelle improvvisa­te nei corridoi della Manifattur­a a dispetto delle via di fuga Rifiuti nei sotterrane­i del mercato coperto
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di via Caldarola a Japigia

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