Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Ordinò il delitto Arrestato il boss Capriati
Il boss barese Filippo Capriati, 48 anni e il pregiudicato biscegliese, Paolo De Gennaro di 31, sono stati arrestati dai carabinieri nell’ambito dell’indagine sull’omicidio di Girolamo Valente, assassinato a Bisceglie nell’agosto del 2017. Capriati è ritenuto il mandante dell’omicidio, l’altro sarebbe invece l’esecutore materiale.
Le indagini della Dda di Bari, coordinate dai pm Luciana Silvestris e Giuseppe Maralfa, avrebbero accertato responsabilità e movente. L’omicidio avvenne a distanza di due mesi dall’agguato in cui rimase ucciso il fratello di De Gennaro, Matteo: gli inquirenti ipotizzano che Valente sia stato ucciso per vendicarne la morte. Ai due arrestati (l’ordinanza è stata notificata in carcere) è contestato il reato di omicidio volontario premeditato con l’aggravante mafiosa.
Due sicari con caschi integrali e giubbotti antiproiettile in sella di una moto — secondo la ricostruzione dell’agguato — affiancarono l’auto a bordo della quale c’era Valente ed esplosero 18 colpi di mitragliatrice uccidendo l’uomo e ferendo la moglie che viaggiava con lui. Uno dei due killer è in fase di identificazione. Le indagini avrebbero rilevato «un complesso quadro indiziario— scrivono gli investigatori in una nota— che ha messo in luce un accordo tra l’esecutore materiale (fratello di Matteo De Gennaro) e il reggente del clan barese Capriati per realizzare l’omicidio. Sfruttando i rapporti di natura criminale con il boss, infatti, il killer biscegliese ha chiesto e ottenuto il placet per commettere il delitto». Alla base del delitto ci sarebbe stata anche la volontà di De Gennaro «di affermare la propria personalità criminale nel locale traffico di sostanze stupefacenti».