Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Rogo nel ghetto di Bernalda I migranti ora si nascondono
Il sindaco Tataranno: «Sgombero? Si potrebbe fare anche domani»
Rischia di innescare un altro effetto, il rogo nella baraccopoli a Metaponto che ha ucciso una giovane nigeriana, colpita dall’esplosione di una bombola di gas. Il conto quotidiano dei profughi che rimangono negli altri capannoni, adiacenti a quello annerito dalle fiamme, è in continuo cambiamento, segno che in molti hanno deciso di trasferirsi in altri luoghi meno visibili.
Nascerebbero spontaneamante, così, altri gironi danteschi bruciati dal sole che tra qualche mese trasferiranno solo geograficamente l’emergenza braccianti stranieri. Vecchi edifici, palazzine, case di campagna o locali diroccati da trasformare in “casa”, lontani da chi non vuol vedere, ma accanto a tanti altri disperati. Forse già in queste ore una nuova destinazione è stata indicata a molti dei lavoratori stranieri che erano stati svegliati dall’esplosione in cui è morta Elis Petty. A oltre 48 ore dalla tragedia, Questura, Prefettura, Vigili del fuoco e
Comune sono al lavoro per mettere in sicurezza i braccianti che hanno deciso di rimanere a Bernalda. Oltre 200 bombole del gas, che erano all’interno dell’edificio bruciato, infatti sono state ritirate dagli uomini della Polizia Spiega il sindaco, Domenico Tataranno: «Assicureremo loro per qualche giorno una sistemazione provvisoria – dice – Pensavo infatti a strutture come palestre o edifici simili.
Si tratta, però, di una soluzione che potrà essere garantita al massimo per due, tre giorni. Toccherà poi a loro trovare una sistemazione a titolo personale». E sull’ordinanza di sgombero di cui si è parlato nelle ore successive al rogo, Tataranno aggiunge: «La decisione spetta al Prefetto e alla Questura. C’è comunque un’ordinanza di sgombero che risale a tre mesi e mezzo fa. Per me si potrebbe procedere anche domani». La Caritas diocesana, impegnata già nell’area da tempo insieme a Medici senza frontiere, ha già fatto scattare la macchina della solidarietà lanciando una raccolta di prodotti alimentari e vestiario insieme alla Parrocchia di Metaponto e alla Croce Rossa, per sostenere chi in quell’incendio ha perso tutto. Sull’Iban IT13X0311116100000000051153 con causale «Contributo per emergenza Felandina” è possibile anche contribuire alla campagna con un contributo economico.
Vogliamo assicurare loro per qualche giorno un luogo provvisorio Ho pensato a palestre e altri edifici