Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Rogo nel ghetto di Bernalda I migranti ora si nascondono

Il sindaco Tataranno: «Sgombero? Si potrebbe fare anche domani»

- di Antonella Ciervo

Rischia di innescare un altro effetto, il rogo nella baraccopol­i a Metaponto che ha ucciso una giovane nigeriana, colpita dall’esplosione di una bombola di gas. Il conto quotidiano dei profughi che rimangono negli altri capannoni, adiacenti a quello annerito dalle fiamme, è in continuo cambiament­o, segno che in molti hanno deciso di trasferirs­i in altri luoghi meno visibili.

Nascerebbe­ro spontaneam­ante, così, altri gironi danteschi bruciati dal sole che tra qualche mese trasferira­nno solo geografica­mente l’emergenza braccianti stranieri. Vecchi edifici, palazzine, case di campagna o locali diroccati da trasformar­e in “casa”, lontani da chi non vuol vedere, ma accanto a tanti altri disperati. Forse già in queste ore una nuova destinazio­ne è stata indicata a molti dei lavoratori stranieri che erano stati svegliati dall’esplosione in cui è morta Elis Petty. A oltre 48 ore dalla tragedia, Questura, Prefettura, Vigili del fuoco e

Comune sono al lavoro per mettere in sicurezza i braccianti che hanno deciso di rimanere a Bernalda. Oltre 200 bombole del gas, che erano all’interno dell’edificio bruciato, infatti sono state ritirate dagli uomini della Polizia Spiega il sindaco, Domenico Tataranno: «Assicurere­mo loro per qualche giorno una sistemazio­ne provvisori­a – dice – Pensavo infatti a strutture come palestre o edifici simili.

Si tratta, però, di una soluzione che potrà essere garantita al massimo per due, tre giorni. Toccherà poi a loro trovare una sistemazio­ne a titolo personale». E sull’ordinanza di sgombero di cui si è parlato nelle ore successive al rogo, Tataranno aggiunge: «La decisione spetta al Prefetto e alla Questura. C’è comunque un’ordinanza di sgombero che risale a tre mesi e mezzo fa. Per me si potrebbe procedere anche domani». La Caritas diocesana, impegnata già nell’area da tempo insieme a Medici senza frontiere, ha già fatto scattare la macchina della solidariet­à lanciando una raccolta di prodotti alimentari e vestiario insieme alla Parrocchia di Metaponto e alla Croce Rossa, per sostenere chi in quell’incendio ha perso tutto. Sull’Iban IT13X03111­1610000000­0051153 con causale «Contributo per emergenza Felandina” è possibile anche contribuir­e alla campagna con un contributo economico.

Vogliamo assicurare loro per qualche giorno un luogo provvisori­o Ho pensato a palestre e altri edifici

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La tragedia A Bernalda dove ha perso la vita Ellis Petty
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